Se si dovesse fare una top ten degli sportivi presenti in Vaticano ci sarebbe l’imbarazzo della scelta. È noto quanto sia importante la fede bianconera per il cardinale Giovanni Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle cause dei santi. Tifo ampiamente condiviso dal cardinale Giuseppe Bertello, presidente del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano. E come dimenticare che l’ex Segretario di Stato, quando era ancora arcivescovo di Genova, il cardinale Tarcisio Bertone, amava seguire la sua Juventus allo stadio facendo anche qualche telecronaca per la trasmissione di Raidue Quelli che il calcio, all’epoca condotta da Fabio Fazio.
Tifosissimo, invece, della Lazio è il cardinale José Saraiva Martins, prefetto emerito della Congregazione delle cause dei santi. Mentre monsignor Georg Gaenswein, prefetto della Casa Pontificia, ama praticare numerosi sport, tra cui il tennis. Sarà forse anche per questo che nello Stato più piccolo del mondo è nata Athletica Vaticana. Si tratta di un team di volontari formato da diversi dipendenti della Santa Sede: guardie svizzere, gendarmi, vigili del fuoco, operai, giornalisti, docenti, giardinieri, farmacisti, dipendenti dei Musei Vaticani e della Ville Pontificie. Ma ovviamente anche sacerdoti e perfino alcune donne.
“A questa community di runner – ha spiegato il presidente di Athletica Vaticana, monsignor Melchor José Sánchez de Toca y Alameda, sottosegretario al Pontificio Consiglio della cultura – la Segreteria di Stato vaticana ha consentito di dare una forma giuridica idonea e del tutto innovativa per una testimonianza cristiana nelle strade, ‘in uscita’ come chiede Papa Francesco, in mezzo a donne e uomini che vivono la passione dello sport”. Dal 1° gennaio 2019 Athletica Vaticana può partecipare ufficialmente a tutte le manifestazioni podistiche italiane e internazionali perché affiliata alla Fidal, la Federazione italiana di atletica leggera.
Un’iniziativa fortemente sostenuta dal presidente del Pontificio Consiglio della cultura, il cardinale Gianfranco Ravasi, e dal presidente del Coni, Giovanni Malagò. I podisti di Athletica Vaticana sono in tutto 60, dipendenti laici della Santa Sede, sacerdoti, religiose e anche due migranti “membri onorari”. Athletica non è la prima società sportiva attiva all’interno delle Mura leonine perché da tempo esistono sia la Rappresentativa calcistica dipendenti vaticani sia il St. Peter Cricket club. “Tuttavia – ha precisato monsignor Sánchez de Toca y Alameda – è la prima nata e con sede in Vaticano riconosciuta all’estero. Presto la società si affilierà alla Federazione italiana sport paralimpici e sperimentali, in vista di un’intesa con il Comitato italiano paralimpico, per rilanciare insieme un progetto di inclusione delle persone con disabilità attraverso la pratica sportiva”.
Gli organizzatori hanno sottolineato che “l’impegno è rilanciare una testimonianza cristiana concreta, con iniziative spirituali e solidali nel mondo dell’atletica e dello sport in generale. Per questo sono stati tesserati come ‘membri onorari’ due giovani migranti musulmani, Jallow Buba, 20enne gambiano, e Anszou Cissè, 19enne senegalese, richiedenti asilo ospiti della cooperativa Auxilium di Castelnuovo di Porto, dove Papa Francesco ha trascorso il giovedì santo 2017. Entro gennaio, poi, saranno accolti in squadra anche alcuni ragazzi con disabilità”.
Un segnale concreto di quanto, ancora oggi nel tempo dei social, lo sport sia importante per unire popoli e culture diverse e anche per evangelizzare. Non a caso, nei numerosi oratori sparsi per il mondo, la dimensione sportiva è un elemento aggregativo essenziale dal quale non si può prescindere. Non è un caso, infatti, se recentemente il Dicastero per i laici, la famiglia e la vita ha pubblicato un documento sulla prospettiva cristiana dello sport e della persona umana intitolato Dare il meglio di sé. In esso si sottolinea che “la Chiesa è vicina al mondo dello sport perché desidera contribuire alla costruzione e allo sviluppo di uno sport autentico e orientato alla promozione umana”.
Come ha ricordato Bergoglio, “i grandi risultati, nello sport come nella vita, li otteniamo insieme, in squadra! Lo sport è anche un veicolo di formazione. Forse oggi più che mai dobbiamo fissare lo sguardo sui giovani, dal momento che, quanto prima si inizia il processo di formazione, tanto più facile risulterà lo sviluppo integrale della persona attraverso lo sport. Sappiamo come le nuove generazioni guardano e si ispirano agli sportivi! Perciò è necessaria la partecipazione di tutti gli sportivi, di qualsiasi età e livello, perché quanti fanno parte del mondo dello sport siano un esempio di virtù come la generosità, l’umiltà, il sacrificio, la costanza e l’allegria”. Ed è proprio l’obiettivo di Athletica Vaticana.