Era diventato tassista nel 2011, subentrando al papà Francesco, uno dei pionieri delle cooperative di taxi degli anni Settanta. Eugenio Fumagalli, il tassista travolto a Monza per soccorrere due feriti, ha un passato da poliziotto. Quarantasette anni, brianzolo, Eugenio è l’ennesima vittima della strada. Come riporta il Corriere della Sera, nella notte di domenica, intorno alle 3.40, stava tornando a casa, a Carugo, nel Comasco. Turno finito da poco (“Faceva il numero 15, quello che inizia alle 15 e finisce all’una di notte”, spiegano i colleghi), Fumagalli riportava il suo “Zulu 15”, questo il nome del taxi, percorrendo la Milano-Meda, strada provinciale. All’improvviso, un’auto davanti a lui carambola. Accosta subito la sua Toyota, indossa la pettorina gialla e interviene in soccorso dei due fidanzati a bordo. “Ci ha salvato la vita – spiegano i due ragazzi, lui 21enne di Limbiate, lei 19enne di Meda -, senza di lui saremmo morti”. Pochi istanti dopo, lo schianto. Passano altre due macchine che trascinano la Fiat 600 contro i jersey di cemento, uccidendolo sul colpo.
Licenza milanese numero 1927, Fumagalli era un gran lavoratore, come lo descrivono i colleghi. Anche gli autisti a noleggio Ncc, in perenne competizione con i taxi tradizionali, hanno voluto rendergli omaggio, osservando un minuto di silenzio durante un presidio di Assoconducenti ed esponendo un cartello per lui: “Tassista eroe”. “Era un ragazzo tutto casa e lavoro – spiega Gege Mazza, storico rappresentante del radiotaxi 6969 a cui Fumagalli era iscritto. Ogni due settimane raggiungeva la compagna Sandra a Forlì, in Romagna. Appassionato motociclista, Eugenio si faceva voler bene soprattutto per i suoi modi di fare. “Era solare, saggio e carismatico”, racconta il suo collega e amico Antonio, che lo ricorda disponibile anche ad aiutare economicamente i colleghi in difficoltà. Educato, discreto, Fumagalli era sempre pronto ad aiutare il prossimo. Sulla fiancata del suo taxi, non esitava ad esporre un adesivo di Emergency, preferendolo ad un marchio pubblicitario.
Pochi giorni fa, il 27 dicembre scorso, cinque giorni dopo il suo compleanno, Fumagalli era intervenuto in difesa di un collega, infastidito da un cliente in periferia, con lo stesso altruismo che lo ha contraddistinto fino alla fine.