Faceva parte di un progetto internazionale per essere rieducato alla rotta migratoria, ma Dusti è morto proprio nel paese che doveva aiutarlo, l’Italia. L’esemplare di ibis eremita, specie particolarmente rara e per questo protetta, è stato ucciso, impallinato dai bracconieri, in Toscana. È l’ultima vittima della caccia di frodo. La denuncia arriva dal Wwf, che da anni collabora con il programma.
L’uccello era ospite dell’Oasi della laguna di Orbetello, in provincia di Grosseto, dove sarebbe rimasto tutto l’inverno per poi tornare in Germania. “Dusti faceva parte del progetto internazionale Valdrappteam che prevede la migrazione controllata di questi rari uccelli per re-insegnare loro la rotta migratoria, dopo che la specie era ad un passo dall’estinzione”, scrive l’associazione ambientalista in una nota in cui specifica che non è il primo caso nella regione.
“Prima di lui a dicembre, sempre in Toscana, sono stati impallinati mentre volavano assieme Theo e Frieda. Altri due ibis, Flaps e Don Muggele (il primo in Toscana, il secondo nel Lazio) sono scomparsi in circostanze sospette. Le indagini sono attualmente in corso”, dice sempre il Wwf, che sottolinea come il bracconaggio rappresenti ancora una “piaga” per tutte le specie. “In particolare gli sforzi per salvare l’ibis rischiano di essere vanificati”, conclude l’associazione che, intanto, attraverso il suo ufficio legale, sta preparando un esposto.
Il gruppo di 31 esemplari era partito lo scorso agosto dal lago di Costanza seguendo un piccolo aereo ultraleggero che mostrava loro la strada. Mille chilometri di viaggio, attraverso le Alpi, al seguito della voce di “mamme adottive“, e umane, che hanno allevato i piccoli fin dai primi passi. Nella ‘lista rossa’, a rischio estinzione, sono inseriti circa 2000 uccelli, per lo più ospitati nei giardini zoologici, in Nordafrica, Marocco e Siria.