“Perché parlare di passerella? Chi lo fa ha problemi esistenziali che non voglio neanche commentare. Io avrei considerato offensivo non andare“. Così, a Otto e Mezzo (La7), il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, risponde alla conduttrice Lilli Gruber in merito alle critiche sulla sua presenza, e su quella del ministro dell’Interno Matteo Salvini, a Ciampino per il rientro in Italia di Cesare Battisti, arrestato in Bolivia.
E aggiunge: “Lei domandi a qualunque cittadino italiano se era orgoglioso che due ministri competenti fossero presenti lì per presenziare a un momento così importante per la giustizia italiana”.
Antonio Padellaro, editorialista ed ex direttore de Il Fatto Quotidiano, osserva: “Salvini è stato uno dei protagonisti, assieme a lei, al ministro degli Esteri e al presidente Conte, ma si è preso tutta la scena. Ieri sera, ospite di Giletti, Salvini, parlando del caso Battisti, non ha mai fatto il nome suo, né quello del presidente Conte, né quello del ministro degli Esteri, ma si è attribuito tutti i meriti. Addirittura si è preso pure il merito del coordinamento dell’AISE (Agenzia informazioni e sicurezza esterna), che risponde al presidente del Consiglio” – continua – “E anche a Ciampino si è notata una certa preponderanza di Salvini e del suo modo di cercare di portarsi a casa il successo dell’operazione. Lei ha fatto benissimo a ricordare che è la giustizia che deve essere realizzata, e non la vendetta. Ma a voi, come membri del governo e come M5s, non preoccupa il fatto che Salvini in ogni occasione tende a prendersi tutto il piatto?”.
“Non sono assolutamente preoccupato” – risponde Bonafede – “Non ho visto questa preponderanza che ha visto lei. Abbiamo fatto delle dichiarazioni alla stampa, dimostrando di essere assolutamente compatti. Il problema politico non c’è“.
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