È stata soprannominata “Tellus”, dal nome della divinità romana della Terra, l’operazione messa a segno martedì mattina all’alba dai carabinieri che ha smantellato un traffico illecito di rifiuti tossici nel Lazio. 15 le persone arrestate, 57 gli indagati a vario titolo: su di loro pendono le accuse di traffico illecito di rifiuti, associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e ricettazione di veicoli e truffa in danno delle assicurazioni, simulazione di reato, favoreggiamento personale. L’operazione ha preso il via da una serie di controlli per il contrasto ai cosiddetti “roghi tossici”. Sequestrati anche 25 tir utilizzati per il trasporto illecito di rifiuti e un impianto di autodemolizione.
L’operazione, fanno sapere i carabinieri, “costituisce l’esito di un’articolata attività di indagine scaturita da una serie di controlli, finalizzati al contrasto del fenomeno dei cosiddetti ‘roghi tossici’, conseguenti alla gestione illecita di rifiuti, operata prevalentemente da soggetti di etnia rom in concorso con i titolari di alcune aziende di recupero, che ne ricevevano le sole componenti di valore, ad esempio rame, bronzo, ottone“. I carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura di Roma e i carabinieri Forestali di Roma, Rieti e Latina, coadiuvati dai reparti territoriali dell’Arma, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal gip del Tribunale di Roma su richiesta della locale procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia.
Secondo il dossier Ecomafie 2018 di Legambiente (dati anno 2017), nella classifica dei reati legati al ciclo dei rifiuti il Lazio è terzo con 619 reati, 876 denunce, 48 arresti e 314 sequestri e il territorio peggiore è quello di Roma e provincia, terza provincia peggiore d’Italia con 180 reati, seguita da quella di Frosinone con 167 reati (quinta peggior provincia) e poi Latina con 80 reati (14esima provincia).