Non si discuteranno, almeno per ora, le mozioni delle opposizioni in favore della Tav. In un clima politico di grande tensione dentro la maggioranza, l’Aula del Senato ha respinto la richiesta di votare la mozione sì Tav del Pd, primo firmatario Mauro Laus, che non è stata calendarizzata. Il timore è che proprio quel documento possa far convergere i sostenitori della Grande opera e quindi anche gli esponenti del Carroccio, spaccando così definitivamente la maggioranza. Palazzo Madama si è riservato di decidere sull’argomento, dopo che sarà pubblicata l’analisi costi-benefici. E a proposito di questo, uno dei membri della commissione che ha valutato gli effettivi benefici che porterebbe la conclusione della Tav, Marco Ponti, ha dichiarato: “Servivano più tempo e più risorse, ma la politica ha le sue esigenze e i tecnici fanno i salti mortali…”. I toni restano alti per quanto manchino ancora alcuni giorni all’annunciata decisione del governo, col ministro Danilo Toninelli che ha fissato il sì o il no per la fine di gennaio. “Non posso entrare nel merito dell’analisi, abbiamo un vincolo di riservatezza”, ha tagliato corto il professor Ponti.
La tensione è comunque tra i soci di governo che temono non si riesca ad arrivare a un’intesa. “Siamo pronti a discutere di Tav – ha detto il capogruppo della Lega in Senato, Massimiliano Romeo – ma solo quando sarà presentata ufficialmente l’analisi costi benefici. Non voteremo la mozione presentata dalla minoranza, ma come in passato presenteremo una nostra mozione come maggioranza”. Parole accolte con freddezza dal sottosegretario pentastellato agli Interni Carlo Sibilia: “Per noi è assurdo spendere 20 miliardi, investire quei soldi su altro. Mi fa strano che una forza politica, con la quale stiamo facendo grandi cose al governo, abbia le stesse posizioni di Pd o Fi….”. Sullo sfondo oggi c’è stato anche uno scontro tra il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, all’indirizzo del Guardasigilli Bonafede. “Ha detto che ‘costa 20 miliardi per risparmiare 20 minuti tra Torino e Lione’, non è accettabile che un ministro menta pubblicamente su un dossier dello Stato”. “Se c’è qualcuno che mente, o che ha sbagliato a fare i calcoli, quello è proprio il presidente Chiamparino”, ha replicato il ministro della Giustizia. “Bonafede? E’ in malafede”, è il gioco di parole di Osvaldo Napoli, del direttivo di Forza Italia alla Camera.