“Chiusa per bomba”. Gino Sorbillo, maestro pizzaiolo e imprenditore, ha il viso tirato quando posta su Facebook la foto davanti lo storico locale di via dei Tribunali a Napoli, meta preferita di chi vuole mangiare una pizza che ricorderà per sempre. Un ordigno è esploso davanti all’ingresso della pizzeria. “Riapriremo presto” promette Sorbillo in un video ricorda come quegli stessi locali erano stati devastati da un incendio il 26 aprile del 2012. Il personale era tornato a lavoro a giugno. Sul posto sono arrivati gli uomini della Polizia scientifica per tutti i rilievi del caso. Le indagini sono coordinate dalla Dda di Napoli. Al vaglio le immagini delle telecamere che sono presenti nella via e quelle del locale. Gli inquirenti devono raccogliere le prime informazioni e indirizzare l’inchiesta. Tantissimi i messaggi di solidarietà e le reazioni della politica da parte di tutti gli schieramenti. Sorbillo è soprattutto un imprenditore che ha esportate l’arte dei pizzaiuoli, riconosciuta patrimonio dell’Unesco, fino a New York dove nel novembre del 2017 ha aperto un locale in cui il sindaco di New York Bill de Blasio è stato pizzaiolo per un giorno.

“Dopo l’incendio di 5 anni fa adesso arrivano anche le bombe a Via Tribunali 32 dove c’è la sede storica…”, continua Gino Sorbillo che coglie l’occasione per ricordare anche la giornata del pizzaiolo che si terrà il prossimo 17 gennaio. “In tutte le pizzerie della città ci saranno i festeggiamenti: centinaia di pizzerie serviranno una pizza speciale ai propri clienti e sarà questa per me l’occasione per ricordare a tutti i pizzaioli della città che dobbiamo essere sempre uniti. Andiamo avanti”, continua. Migliaia i messaggi di supporto che sono arrivati dai fan del brand che ha filiali in tutta Italia e all’estero. “Una bomba contro di lui è una bomba contro tutti noi. Contro chi non vuole rassegnarsi e non intende abbassare la testa di fronte a questi delinquenti”, scrive qualcuno. “Non mollare”, insiste qualcun altro. “Mi scuso con tutte le persone che sono state scosse da questa notizia, con la Napoli “buona”, con l’Italia “buona” e con tutte le persone che vivono onestamente perché certi avvenimenti così forti ed eclatanti fanno cadere le braccia e demoralizzano la società – ha scritto sempre su Facebook Sorbillo in un post precedente – Sono stato nell’Arma dei Carabinieri ed ho scelto di fare il Pizzaiolo perché amo troppo la mia città e la amerò per sempre. La Napolisana” è sempre nel mio cuore“. Sorbillo, come riporta il Corriere, nega di aver ricevuto avvertimenti o minacce: “Sono un ex carabiniere, se mi avessero minacciato avrei denunciato subito. Ho paura che sia un avvertimento destinato ad altri commercianti, che abbiano colpito me per dire: “Se lo abbiamo fatto a Sorbillo lo possiamo fare a tutti””. L’imprenditore, che è impegnato nel sociale, non esclude che l’ordigno possa essere legato alla sua protesta contro il razzismo negli stadi dopo il caso del giocatore del Napoli Koulibaly insultato durante il match Inter-Napoli. 

Intanto ha lasciato la città, annunciando la partenza sempre su Facebook. “Ciao Napoli. Ti amo tanto ma mi fai anche molto soffrire. Ciao”, ha scritto, accompagnando il post con una foto di lui alla stazione. “È un attacco alla rinascita di Napoli, alla legalità“, ha poi commentato questa mattina Sorbillo all’Ansa. “Ho trascorso tutte le feste di Natale a dire a tutti venite a Napoli, venite da noi ed ora arriva questa bomba”, ha raccontato, aggiungendo di non avere paura. “Ora – ha proseguito – qualcuno pensa che se la può giocare, che se ha messo una bomba a me lo può fare anche ad altri esercenti della zona ma noi non molliamo”. Il titolare è intervenuto in diretta anche a Storie Italiane, su Rai 1. “Ho avuto una telefonata. Dei residenti del centro storico di Napoli mi avvisavano che era stato piazzato un ordigno esplosivo davanti all’ingresso della pizzeria”, ha detto intervistato da Eleonora Daniele, ricordando ancora una volta le fiamme del 2012. “Sono corso giù e ho trovato già le forze dell’ordine e i Vigili del Fuoco, tanti residenti della zona impauriti, e tanti studenti che vivono nel centro storico di Napoli. Siamo rimasti tutti senza parole. Non sappiamo da dove viene l’attacco”, ha continuato aggiungendo di non aver ricevuto alcuna minaccia e ringraziando l’Arma dei carabinieri.

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