“Kate Midldeton? È peggio di Harvey Weinstein“. A dirlo è l’attrice hollywoodiana Keira Knightley in un’intervista al Guardian, in cui si racconta e lancia un duro attacco alla moglie del principe William. Il motivo di questo astio nei confronti della Duchessa di Cambridge è l’immagine distorta del parto che ha fatto vedere dopo la nascita dei suoi tre figli. “Posare dopo appena sette ore dal parto, tutta perfetta e come se fosse una cosa normalissima è assolutamente sbagliato. Non ha fatto trasparire il dolore che il parto comporta”, dice Keira al giornalista del Guardian:”Nascondi il dolore, il corpo che si spezza, il seno che gocciola, gli ormoni impazziti. Appari bella, alla moda, non mostrare il tuo campo di battaglia, Kate. Sette ore dopo la tua battaglia tra la vita e la morte, sette ore dopo che ti sei aperta e la vita insanguinata e urlante è venuta fuori da te, stai là, in piedi, con la tua bambina, a farti fotografare da un branco di paparazzi”.
Ma sono tanti i temi toccati dall’attrice nella sua lunga intervista, in cui ha ripercorso la sua carriera. A 22 anni era definita dalla stampa come “Anoressica e di poco talento“, questo l’ha portata ad un esaurimento nervoso perché aveva perso la forza di riuscire ad accettarsi. Brutti episodi ha trovato anche ad Hollywood, dove spesso chi non riesce a mettersi al suo livello tende a trattarla male o con disprezzo:”Io li guardo e loro mi guardano. Temono di non piacermi, e questo li fa infuriare. Mi sminuiscono, cercano di non ascoltarmi, non mi parlano, non vogliono sentire la mia voce, la mia esperienza, la mia opinione”.
Keira ha parlato poi del movimento #Metoo, che vede come principale “mostro” il superproduttore hollywoodiano Harvey Weinstein. Lo stesso, che sta scontando processi su processi in seguito alla denuncia di moltissime attrici che sarebbero state molestate dal produttore. Keira lo ha in un certo qual modo giustificato dicendo che:”Ha fatto anche molte cose buone” e ha detto che per lei il #Metoo significa qualcosa di molto più forte, ovvero che ancora oggi le donne sono soggette a sessismo e misoginia, prima ancora che a molestie. Di questo parla infatti il suo libro The Weaker Sex (Il sesso debole) pubblicato lo scorso ottobre, in cui racconta anche la sua esperienza con il parto: “La mia vagina si è lacerata – scrive -. Sei venuta fuori con gli occhi aperti. Le braccia alzate. Urlante. Ti hanno posata su di me, coperta di sangue, di vernice caseosa, con la testa deformata dal passaggio nel canale cervicale. Pulsante, ansimante. Ricordo la merda, il vomito, il sangue, i punti. Ricordo il campo di battaglia, la battaglia per la tua sopravvivenza. E io sarei il sesso debole? Lo saresti tu?”.