“Il referendum è l’extrema ratio. Le scelte sulle opere pubbliche vanno fatte su elementi tecnici e non sulle preferenze popolari. I numeri veri confermano la necessità della realizzazione dell’opera. Il tunnel del Frejus è vicino al collasso ha 150 anni. Passare dalla gomma al ferro è l’unico rimedio suggerito e cofinanziato dall’Europa. Rinunciarci significa prendersi una bella responsabilità. Ponti è un simpatico personaggio. Spinge sulle idee che il futuro è affidato al trasporto autostradale. Non penso che sia in linea con le scelte nazionali e internazionali dell’Italia. Toninelli? Se mi ricevesse, sarebbe un grande risultato. Aspetto da sei mesi una risposta, dopo dodici lettere. Il cronoprogramma dovrebbe portare la Tav in esercizio entro il 2030 e significherebbe percorrere la tratta Milano-Parigi in quattro ore e mezzo. Mi sembra una soluzione che ci chiede l’Europa e di buonsenso”. Così l’architetto Paolo Foietta ai margini dell’audizione in Commissione Trasporti alla Camera dei Deputati.
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