“Il nostro voto contrario al nome proposto dal ministro dell’Ambiente Costa? Non abbiamo condiviso il metodo del M5s”. Sono le parole del senatore della Lega, Paolo Arrigoni, intervistato da Lanfranco Palazzolo per Radio Radicale, a proposito della spaccatura odierna del governo gialloverde in commissione Ambiente al Senato sulla nomina del generale di Corpo d’Armata Antonio Ricciardi, nome avanzato dal ministro dell’Ambiente Costa.
“La nostra posizione non è legata alla figura del generale Ricciardi” – continua – “Prima dell’inizio della seduta avevamo già comunicato la nostra contrarietà sul metodo ai 5 Stelle, al presidente della Commissione Vilma Moronese, alla capogruppo M5s in Commissione Patty L’Abbate, anticipando così quello che sarebbe stato il nostro voto. Cioè di dissenso e non favorevole. Si poteva assolutamente evitare questo voto rinviando la seduta”.
Arrigoni aggiunge: “Su alcune questioni importanti anche altre volte è mancato il coinvolgimento della Lega. Ad esempio, sulla questione trivelle non abbiamo condiviso sia il metodo, sia il contenuto degli emendamenti presentati da alcuni senatori del M5s. Questi emendamenti, peraltro, erano stati anticipati da alcuni esponenti di governo del M5s. Visto che non condividiamo questi emendamenti, ci siamo permessi di dichiarare agli organi di stampa che li riteniamo profondamente sbagliati. La questione trivelle è nel Dl Semplificazioni, nel quale ci sono alcuni emendamenti proposti dal M5s che noi non condividiamo. Quindi, ci aspettiamo o una mediazione o il ritiro degli emendamenti“.
Irremovibile anche la posizione sul Tav: “Siamo in generale a favore delle infrastrutture e quindi del Tav. Attendiamo questa analisi costi-benefici e auspichiamo che possa confermare la bontà dell’opera e che l’analisi tenga conto anche delle penalizzazioni a cui il nostro Paese andrebbe incontro. Dopodiché, siamo anche disposti a indire un referendum consultivo. Anzi, lo proponiamo”.