Si tratta di Jason Spindler, 40enne originario di Houston in Texas. Diciotto anni fa lavorava in una delle torri, ma si era salvato per caso, arrivando tardi in ufficio. Secondo quanto riporta il Washinton post, stava partecipando a una riunione all'interno dell'hotel DusitD2, quando i terroristi hanno fatto irruzione, uccidendolo con una scarica di colpi esplosi da un kalashnikov a distanza ravvicinata
L’11 settembre 2001 era sopravvissuto all’attacco alle Torri Gemelle, dove lavorava, per un caso. Era arrivato tardi e così era uscito dalla metropolitana proprio nel momento del crollo della prima torre. Ma Jason Spindler, 40 anni americano di Houston, in Texas, a distanza di quasi 18 anni è morto, vittima di un altro attentato: quello di ieri a Nairobi in Kenya. Insieme a lui morte anche altre 21 persone e 5 assalitori. Il gesto è stato rivendicato da Al-Shabaab ed è stato realizzato, secondo il Site, in risposta alla decisione del presidente Usa Donald Trump di dichiarare Gerusalemme capitale di Israele. Spindler, secondo quanto riporta il Washinton post, stava partecipando a una riunione in un ufficio all’interno dell’hotel DusitD2, quando i terroristi hanno fatto irruzione, uccidendolo con una scarica di colpi esplosi da un kalashnikov a distanza ravvicinata.
Il 40enne si trovava a Nairobi come co-fondatore di una società specializzata in progetti di economia sostenibile per Paesi in via di sviluppo, la I-Dev International. Uno spirito umanitario nato, come hanno raccontato i genitori, proprio dopo essere sopravvissuto all’attentato a Ground Zero. “Lui cercava di portare un cambiamento positivo nel Terzo Mondo e nei mercati emergenti, ci mancherà moltissimo”, ha detto la madre Sarah alla Nbc News. “Era il tipo di ragazzo che lavora sodo e si mette in gioco. Il tipo di persona che rimane con te tutta la notte a parlare per aiutarti a superare i tuoi problemi”, scrive Jeff Ehling, reporter della Abc, su Facebook, riportando le parole del padre, Joseph.
I genitori hanno raccontato anche la difficoltà nel raggiungere il figlio subito dopo l’attentato. “Non aveva il telefono, perché era rotto, quindi l’ha lasciato in ufficio” ha detto la madre, specificando di aver saputo della morte solo dopo, con una chiamata dell’ambasciata. Tanti, dicono ancora i parenti, i messaggi degli amici che hanno conosciuto l’imprenditore. “Alcuni ci hanno detto che Jason aveva cambiato le loro vite anche solo con un incontro”, dicono ancora Sarah e Joseph Spindler che intanto si sono messi in viaggio verso Nairobi per riportare a casa il corpo del figlio. Avrebbe compiuto 41 anni la prossima settimana. Per l’attentato sono state evacuate oltre 700 persone. Un uomo e due donne, invece, sono stati fermati perché avevano avuto contatti con gli assalitori.