“Sono stato ingenuo, non ho denunciato perché, come si vede dal risalto che sta avendo questa storia, se faccio un goccio di pipì fuori dal water è come se avessi allagato l’Italia. Avevo paura che il fatto mi si ritorcesse contro”, Lele Mora parla al Corriere della Sera dell’episodio avvenuto lo scorso maggio, quando era stato rapinato in un campo Rom a Milano dove era entrato, con 40 mila euro in tasca, in compagnia di un pregiudicato per acquistare una partita di champagne.
Una brutta storia scoperta per caso dalla polizia mentre indagava su un’altra vicenda. Sono state arrestate tre persone, tra cui Michele Cilla, vicino al clan Fidanzati di Cosa nostra, che lo avrebbe minacciato e costretto a rimborsargli 20 mila euro: “Sono andato lì convinto di incontrare un grossista di champagne, invece mi sono trovato in un campo rom dove mi hanno rapinato. Ho preferito dare i soldi che rischiare qualche colpo di pistola. Un grande spavento, ho tremato per una settimana intera. Ho rivissuto la rapina che avevo subito nel ‘98, quando in due mi hanno aspettato in casa e appena sono entrato mi hanno puntato una pistola contro. Hanno preso i soldi e i ricordi di famiglia. Momenti drammatici”, ha spiegato al giornale diretto da Luciano Fontana.
Il peggio però sembra essere passato: “Sono sereno e felice in questo periodo. Faccio ciò che mi piace fare. Lavoro nel mondo della tv, per Top Channel in Albania, la prima privata. Invece di comprare i format, ha comprato Lele Mora che da 40 anni fa tv e ha inventato grandi programmi di successo. Mi sembra di essere tornato negli anni 80. Ma non faccio solo quello. Creo programmi.”
“Per la verità ho cominciato il primo gennaio. Sto progettando. Rifarò cose che hanno avuto successo. Programmi di intrattenimento e giornalistici. Buona domenica, Verissimo, C’è posta per te, Mattino cinque, ma diversi”, ha aggiunto nel corso della chiacchierata. L’ex manager dei vip è anche impegnato in Bulgaria dove lavora al lancio del marchio di una banca. Ora Mora si trova in Puglia, a Barletta, dove lavora come consulente per alcuni imprenditori che producono scarpe in Albania.