Trenta libri sugli scaffali e quelli rimanenti si buttano nel pattume. Marie Kondo colpisce ancora. Questa volta la regina dell’ordine tra le stanze di casa, l’autrice di un best seller mondiale come Il magico potere del riordino (Vallardi), ha sentenziato su come va fatta piazza pulita di romanzi e saggi tra le scansie del soggiorno e dello studio. Durante lo show Tidying up with Marie Kondo, che tutti gli utenti Netflix possono vedere online, la Kondo ha voluto “razionalizzare” in modo radicalmente minimal anche il settore libri.
Tre i consigli in merito di bianco vestiti, direttamente da quello che oramai l’intero pianeta ha battezzato il metodo KonMari. Il primo: se hai un sacco di libri e magari non li hai letti, ma li tieni impilati con la convinzione che un giorno li leggerai, ecco, sbarazzatene. Secondo consiglio: dopo aver fatto piazza pulita il numero ideale di libri da tenere dovrebbe essere di trenta (ripetiamo in cifre: 30). Terzo ed ultimo, risalente al manuale scritto diversi anni fa, e ricordato a futura memoria nello show: se alcune pagine o interi capitoli di un libro non ti suscitano gioia strappali e gettali via. Un metodo piuttosto drastico per il già bistrattato mondo editoriale letterario che assomiglia più alle gesta descritte in Fahrenheit 451 di Ray Bradbury (poi filmate mirabilmente da Truffaut qui) che ad un rassicurante consiglio tra amici. Le parole della scrittrice giapponese hanno suscitato parecchio malumore soprattutto su Twitter.
La scrittrice Anakana Schofield ha suggerito di “non ascoltare” la Kondo e di “riempire la casa di libri fino a farla scoppiare”. La columnist del New York Times ha twittato (e anche cancellato) “questa donna è un mostro”. Mentre sul Washington Post è apparso un editoriale intitolato “Tieni giù le tue mani pulitine dalla mia pila di libri”. Ma sono state, infine, le fotografie di librerie, da quelle più disordinate a quelle impeccabilmente ordinatissime, postate su Twitter a chiudere il discorso. Almeno sui social.