L’Alta Velocità Torino-Lione è un’opera “antistorica“. Stefano Buffagni ribadisce qual è la linea del M5s e specifica che “davanti ai dati oggettivi dei costi e dei benefici faremo le nostre valutazioni“. La Lega però continua a chiedere una consultazione sul Tav a cui il sottosegretario con delega agli Affari Regionali, intervistato dal Corriere della Sera, replica: “Se il referendum è chiesto dai cittadini è più che legittimo“.
“Ci sono grandi opere giuste perché sono corrette”, aveva detto sabato Buffagni ospite a L’Intervista di Maria Latella su Sky Tg24, sottolineando che i Cinquestelle non sono contrari a prescindere. “Ma se devi buttare miliardi per un’opera antistorica e anticiclica – aveva proseguito – io dico che quei soldi li utilizziamo per fare un’altra grande opera che serve al Paese, noi abbiamo il meridione che non ha infrastrutture. Interveniamo per fare la linea ferroviaria e le autostrade dove servono perché oggi abbiamo delle tratte da Terzo mondo“.
Un concetto ripetuto poi nell’intervista al Corsera, in cui ha definito il Tav “un progetto datato“. “Io mi chiedo: se era così importante perché in 20 anni è stato fatto poco o niente? Evidentemente qualche criticità c’è”, ha aggiunto. Poi ha aperto alla possibilità di una consultazione, ma solo se chiesta dai cittadini. Un referendum che, ha specificato Buffagni, “va affrontato non con slogan e titoloni ma attraverso l’informazione, dando alla gente strumenti e dati per capire“.
“Confindustria fa politica? No ai fondi”
Sempre nel corso del programma di Sky Tg24 in onda sabato, il sottosegretario aveva anche criticato Confindustria: “Ha appoggiato il referendum di Renzi come se fosse la soluzione a tutte le criticità del mondo”, aveva detto. “Se ora vuole fare attività che le compete e difendere gli interessi delle imprese ben venga, ma se vuole far politica allora vada a far politica. Ma, a questo punto, credo che le società di Stato, le partecipate, dovranno smettere di finanziarla con le decine di milioni di euro“.
Secondo il Corriere della Sera una frase che “suona come una minaccia”. “Una constatazione”, ha replicato Buffagni, spiegando che a suo avviso “se Confindustria svolge bene il suo ruolo, quello di difendere gli interessi delle grandi aziende, allora ha il rispetto di tutti. Ma se vuole fare politica non vedo perché le aziende di Stato debbano fare da supporto a questa situazione”. Nel M5s “c’è massima libertà e la mia può considerarsi una riflessione”, ha voluto sottolineare il sottosegretario, aggiungendo che “non esiste solo Confindustria, ma ci sono tante piccole e medie imprese che hanno il diritto di essere ascoltate”.