A breve il Parlamento Europeo voterà il diritto alla riparazione voluto dal Consiglio dell'Unione europea. Interesserà i grandi elettrodomestici, per i quali sarà obbligatorio fornire pezzi di ricambio per minimo 7 anni. Solo i centri di riparazione professionali potranno ricevere materiali e manuali.
La lavatrice si guasta dopo 4 anni d’uso e bisogna cambiarla perché i pezzi di ricambio non sono più disponibili. È capitato a molti, presto potrebbe non accadere più. Il Consiglio dell’Unione europea sta infatti per introdurre il cosiddetto diritto di riparazione per i grandi elettrodomestici come per esempio lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi e televisori.
In estrema sintesi, le aziende produttrici dovranno per legge rendere disponibili i pezzi di ricambio per 7 anni dalla commercializzazione di ogni nuovo elettrodomestico, che salgono a 10 anni per le lavatrici. I benefici saranno sia di carattere ecologico, sia finanziario per chi possiede questi prodotti.
Per quanto riguarda la prima questione, basti dire che “quelli elettronici sono la frazione di rifiuti che sta crescendo più velocemente al mondo”. Lo sottolinea lo European Environmental Bureau, che riunisce 150 associazioni ambientaliste di 30 Paesi europei, per la maggior parte membri dell’Unione. Aggiunge che “nell’UE solo il 35% di essi viene raccolto e trattato in maniera appropriata”.
D’altro canto, buttare la lavatrice dopo 5 anni d’uso perché manca un pezzo di ricambio significa costringere i consumatori a investimenti frequenti nel tempo. E a buttare un elettrodomestico che potrebbe essere usato ancora per molto tempo. Il fatto che i pezzi di ricambio dovranno essere disponibili per 10 anni permette di riparare il guasto e continuare a usare l’elettrodomestico.
L’iter legislativo non è ancora concluso, manca il voto del Parlamento Europeo, poi da aprile 2021 le misure dovranno essere adottate dai Paesi membri. Prima di gridare vittoria però è bene fare qualche precisazione, perché la norma che si vede all’orizzonte favorisce solo i centri professionali autorizzati.
Da una parte è da apprezzare il fatto che la sostituzione dei pezzi in questione deve poter essere effettuata con strumenti generici a disposizione dei normali riparatori. Non tutti però potranno farlo, perché i manuali (insieme ai pezzi di ricambio) non saranno disponibili pubblicamente. Saranno distribuiti solo ai riparatori professionisti. Insomma, non si potranno fare interventi “fai da te” o affidare l’incombenza al “cugino che è bravo con i lavori manuali”.
Non è chiaro invece se verrà istituito o meno un registro con l’elenco dei centri autorizzati. In caso contrario, spetterà singolarmente ai centri di riparazione dimostrare di essere autorizzati a effettuare l’intervento, e quindi di avere diritto a ricevere ricambi e manuali.