Il 18 gennaio in rete ha iniziato a circolare un video che ha totalizzato milioni di click in pochi giorni. Un gruppo di giovani sostenitori di Trump (li si riconosce dal berretto con lo slogan “make america great again”) accerchia un anziano nativo americano, Nathan Phillips, che sta intonando canti tradizionali accompagnati dal suono di un tamburello in segno di protesta. I giovani ridono, battono le mani e ballano. Ad un certo punto uno di loro, Nick Sandmann, alunno di una scuola cattolica si piazza a pochi centimetri dall’anziano e lo guarda sorridendo mentre questo continua a cantare.
Il gesto di sfida del giovane viene stigmatizzato da gran parte dell’opinione pubblica, che lo ha bollato come una grave mancanza di rispetto, un atto di bullismo.
La scuola cattolica frequentata dal giovane ha promesso di investigare sulla faccenda e la diocesi di riferimentosi è scusata con Phillips. Il giovane, tuttavia, afferma che il video non lo rappresenta in modo corretto e bolla la lettura dell’accaduto come una menzogna: “Sono stati loro ad attaccarci, noi abbiamo replicato intonando canti scolastici e io sono rimasto impassibile, senza fare gesti o dire nulla”