A qualcuno forse è passato inosservato ma domenica nel Collegio uninominale di Cagliari si è votato per eleggere un nuovo deputato. Il tutto a causa delle dimissioni di Andrea Mura, espulso dal M5s per le troppe assenze, dopo le polemiche innescate da un suo post su Fb).

A Cagliari e dintorni sono arrivati tutti i big del governo: per i 5Stelle sono arrivati Gigino Di Maio e Tony Nelly; per il centrodestra, Matteo-Divisa Salvini e zio Silvio Berlusconi. Imbarazzanti gli incontri organizzati da quest’ultimo: nessuna piazza, anche perché l’unica prevista era completamente vuota, ma addirittura un incontro presso una pasticceria di Pirri. Scene che neanche il Cetto Laqualunque di Antonio Albanese avrebbe potuto immaginare. “Agghiacciante” direbbe Antonio Conte.

Una campagna elettorale, quindi, che ha visto confrontarsi i big del centrodestra e quelli del Movimento 5Stelle. Qui, alle scorse Politiche, i grillini arrivarono oltre il 40% e il centrodestra al 32%. Non si è visto invece nessun big del centrosinistra che, diviso, il 4 marzo 2018 si è fermato al 19% del Pd.

Altro aspetto da mettere in rilievo il forte astensionismo: i votanti sono stati appena il 15%.

In questo quadro il centrosinistra a Cagliari ha finalmente evitato personalismi stupidi e si è riunito intorno allo spirito riformista e contro la demagogia-populista di Lega e Movimento 5Stelle. E’ stato scelto un candidato credibile e stimato come Andrea Frailis [in foto] e non il solito personaggio calato dall’alto. Questo ha permesso di eleggere un deputato in un Collegio dove lo scorso anno si era arrivati terzi. Frailis è stato eletto con oltre il 40%, mentre il Movimento 5Stelle è sceso al 28% e il centrodestra al 27%.

Tanti i segnali da cogliere in queste elezioni suppletive. Per cominciare, il forte astensionismo di certo non è favorevole al governo giallo-verde: Di Maio e Salvini sono scesi a Cagliari appositamente ma evidentemente non hanno fatto breccia anzi non hanno smosso un voto a loro favore. I 5Stelle pagano anche il prezzo delle dimissioni di Andrea Mura, eletto e poi naufragato politicamente in meno di un anno. Che il vento stia cambiando? Forse ma c’è ancora da lavorare.

Una cosa è certa, però: il centrosinistra a Cagliari ha fatto capire quale strategia bisogna seguire.

Ora le attenzioni sono tutte sulle Regionali di fine febbraio, i cui esiti non sono scontati: sulla carta il centro-destra parte favorito anche sui grillini. Ma la marcia in più per la coalizione di centrosinistra si chiama Massimo Zedda: il giovane sindaco di Cagliari ha il merito di aver allargato la coalizione e di aver messo in piedi liste civiche riportando entusiasmo. E la vittoria di Cagliari alle elezioni suppletive è di certo un forte ricostituente.

Dall’altra parte il centrodestra candida il senatore leghista Christian Solinas. Conosciuto come il Trota sardo, per aver millantato per diversi anni una laurea fasulla, Solinas è stato ex assessore ai Trasporti con la Giunta Cappellacci. Uno che inventò la flotta (rinominata frottola) sarda. Un fallimento politico che paghiamo ancora oggi.

Infine il Movimento 5Stelle ha dovuto cambiare il candidato scelto a causa di un condannato per abuso d’ufficio.

Insomma un quadro in piena evoluzione. Ieri finalmente si sono chiuse le liste dei candidati a governatore e la campagna elettorale per le Regionali entrerà nel vivo. Vedremo se il fattore Zedda sconfiggerà i vecchi sondaggi e riportarà il centrosinistra al governo della Sardegna. Di certo immaginare la Sardegna governata da un leghista, oltre ad essere un vero ossimoro, è peggio di un incubo in piena notte. La Z di Zedda speriamo ci salvi.

Foto tratta dal profilo Facebook di Andrea Frailis

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