Un sit in con circa 500 persone per protestare contro la chiusura del Cara di Castelnuovo di Porto, pochi chilometri a Nord di Roma. La manifestazione è stata organizzata dal sindaco di centrosinistra Riccardo Travaglini e ha visto la partecipazione di “studenti, volontari, cittadini e altri sindaci del territorio”. Addirittura il vescovo Gino Reali si è presentato in difesa dei 500 ospiti della seconda struttura più grande d’Italia per i migranti (dopo il Cara di Mineo in Sicilia) e che entro il 31 gennaio dovrà essere completamente sgomberata. La via Tiberina, unico collegamento dalla Capitale ai comuni dell’area, era già bloccata dall’ora di pranzo. Solidarietà anche da Pd e Leu: “Hanno separato gli uomini dalle donne e dai bambini. Come succedeva con la deportazione degli ebrei”, è stato l’attacco del deputato dem Roberto Morassut.
Entro sabato, 320 migranti sui 500 ospitati dovranno lasciare la struttura gestita dalla Prefettura di Roma. Un’operazione numericamente enorme per la quale Palazzo Valentini ha scelto chiedere l’ausilio dell’esercito. Gli altri, probabilmente, li seguiranno pochi giorni dopo. Dal Viminale spiegano che l’operazione si concluderà entro il 31 gennaio e “comporterà un risparmio di 1 milione di euro in affitto”. Non commenta invece la Prefettura, mentre la Questura di Roma spiega di aver svolto solo “un ruolo di supporto”. Si sa solo che il Cara chiuderà i battenti a brevissimo. E a confermarlo c’è il mancato rinnovo del contratto – in scadenza il 31 gennaio – per i 120 lavoratori della Cooperativa Auxilium quasi tutti residenti nella cittadina di quasi 9.000 anime arroccata sulla via Tiberina. Un dramma nel dramma, per una comunità che aveva fatto dell’accoglienza anche un modo per portare posti di lavoro e combattere la desertificazione del borgo.
Ovviamente, il grande problema non è rappresentato dalla chiusura della struttura, ma dell’emergenza umanitaria (e di sicurezza) che potrebbe derivarne. Secondo quanto riportato dal Comune di Castelnuovo di Porto, i 500 migranti – in stragrande maggioranza provenienti dall’Africa sub sahariana e dal corno d’Africa – sono più o meno equamente suddivisi in richiedenti asilo e rifugiati. Questi ultimi, secondo gli effetti del decreto Salvini sulla sicurezza, non hanno più diritto alla seconda accoglienza e finiranno probabilmente in strada. Dove? “Dove capiterà”, allargano le braccia dalla sala operativa comunale. I primi, invece, saranno dislocati “in altre regioni” e da lì dovranno essere in grado di seguire la propria pratica di richiesta d’asilo, facendo su e giù dalla Capitale. Solo 20 le persone che potranno godere di protezione umanitaria, mentre sarebbero 10 i bambini che saranno trasferiti “in altre Regioni” e che dovranno lasciare la scuola a cui sono iscritti a metà dell’anno in corso. “Lo sgombero è stato operato senza preavviso – ha fatto sapere il sindaco di Castelnuovo, Riccardo Tragliavini, in quota centrosinistra – nessun comunicato ufficiale, nessun tavolo per assistere al meglio queste persone e i cittadini castelnuovesi che ora potrebbero ritrovarsi nel bel mezzo di una bomba sociale. Io sono sempre stato un sindaco collaborativo, ma dove la collaborazione non c’e’ inizia la protesta”.
Tutti, a iniziare dal sindaco Travaglini, definiscono l’esperienza di Castelnuovo di Porto “un modello di integrazione”. Particolare apprensione, ad esempio, in Paese la desta il futuro di Cissé, il ragazzo senegalese bomber della squadra locale della Castelnuovese, formazione che milita nella prima categoria laziale e una specie di mito per tutto il calcio dilettanti locale. Per lui – ma non solo – si è aperta fra i cittadini una vera e propria corsa a ospitare il ragazzo, almeno fino alla fine del campionato. “Questo segna due gol a partita. E’ come se alla Juve togliessero Cristiano Ronaldo dicendo che non ha diritto a stare nel nostro Paese”, scherza (neanche troppo) un signore. Lo stesso primo cittadino si è offerto di ospitare a casa sua Muna Hadid, una ragazza di 26 anni – in passato ospite di varie trasmissioni televisive – che con il decreto Salvini non ha più diritto alla seconda accoglienza.
Soddisfazione ovviamente dalla Lega, che con i suoi esponenti laziali ha ringraziato il ministro dell’Interno Matteo Salvini e addirittura considera lo sgombero risolutivo per i problemi di spaccio nell’area. “Il centro d’accoglienza, rappresentava infatti ormai da tempo una vera e propria ‘base operativa’ da cui diversi richiedenti asilo partivano per vendere stupefacenti nelle zone limitrofe, tra cui la zona nord di Roma. Con questo provvedimento termineranno così gli episodi di spaccio e di prostituzione riscontrati nelle immediate vicinanze della struttura. Ieri, per esempio, è stato effettuato l’ennesimo arresto da parte dei carabinieri di un pusher di eroina di origini gambiane”.
Solidarietà con il sindaco invece dal Partito democratico. “Quello che sta accadendo a Castelnuovo di Porto non ha nulla a che fare con la sicurezza e con la legalità. È una vera e propria deportazione che dimostra quanto le norme volute da questo governo siano disumane e razziste”, ha detto il presidente del Pd Matteo Orfini, mentre Emiliano Minnucci, consigliere regionale del Pd, invita i consigli comunali di tutta Italia a sposare “l’iniziativa promossa da Legautonomie e da Matteo Ricci, con l’invio a tutti i comuni italiani di un odg da approvare per una concreta modifica del decreto Sicurezza”, come già fatto, fra l’altro, dall’Assemblea Capitolina a trazione M5s su input di Virginia Raggi.
Cronaca
Castelnuovo di Porto, sit-in per il Cara: ‘Migranti in strada’. Gara per ospitarli: tra loro il ‘campione’ della squadra del paese
La protesta organizzata dal sindaco di centrosinistra e cittadini: partecipa anche il vescovo, solidarietà da Pd e Leu. I democratici: "Sembra deportazione degli ebrei". Dal Viminale fanno sapere che la struttura, la seconda più grande dopo quella di Mineo, sarà smantellata entro il 31 gennaio. Lavoratori a casa e 500 persone da ricollocare. Molti di loro rischiano di non avere una collocazione: "Andranno dove capita", dicono dal Comune
Un sit in con circa 500 persone per protestare contro la chiusura del Cara di Castelnuovo di Porto, pochi chilometri a Nord di Roma. La manifestazione è stata organizzata dal sindaco di centrosinistra Riccardo Travaglini e ha visto la partecipazione di “studenti, volontari, cittadini e altri sindaci del territorio”. Addirittura il vescovo Gino Reali si è presentato in difesa dei 500 ospiti della seconda struttura più grande d’Italia per i migranti (dopo il Cara di Mineo in Sicilia) e che entro il 31 gennaio dovrà essere completamente sgomberata. La via Tiberina, unico collegamento dalla Capitale ai comuni dell’area, era già bloccata dall’ora di pranzo. Solidarietà anche da Pd e Leu: “Hanno separato gli uomini dalle donne e dai bambini. Come succedeva con la deportazione degli ebrei”, è stato l’attacco del deputato dem Roberto Morassut.
Entro sabato, 320 migranti sui 500 ospitati dovranno lasciare la struttura gestita dalla Prefettura di Roma. Un’operazione numericamente enorme per la quale Palazzo Valentini ha scelto chiedere l’ausilio dell’esercito. Gli altri, probabilmente, li seguiranno pochi giorni dopo. Dal Viminale spiegano che l’operazione si concluderà entro il 31 gennaio e “comporterà un risparmio di 1 milione di euro in affitto”. Non commenta invece la Prefettura, mentre la Questura di Roma spiega di aver svolto solo “un ruolo di supporto”. Si sa solo che il Cara chiuderà i battenti a brevissimo. E a confermarlo c’è il mancato rinnovo del contratto – in scadenza il 31 gennaio – per i 120 lavoratori della Cooperativa Auxilium quasi tutti residenti nella cittadina di quasi 9.000 anime arroccata sulla via Tiberina. Un dramma nel dramma, per una comunità che aveva fatto dell’accoglienza anche un modo per portare posti di lavoro e combattere la desertificazione del borgo.
Ovviamente, il grande problema non è rappresentato dalla chiusura della struttura, ma dell’emergenza umanitaria (e di sicurezza) che potrebbe derivarne. Secondo quanto riportato dal Comune di Castelnuovo di Porto, i 500 migranti – in stragrande maggioranza provenienti dall’Africa sub sahariana e dal corno d’Africa – sono più o meno equamente suddivisi in richiedenti asilo e rifugiati. Questi ultimi, secondo gli effetti del decreto Salvini sulla sicurezza, non hanno più diritto alla seconda accoglienza e finiranno probabilmente in strada. Dove? “Dove capiterà”, allargano le braccia dalla sala operativa comunale. I primi, invece, saranno dislocati “in altre regioni” e da lì dovranno essere in grado di seguire la propria pratica di richiesta d’asilo, facendo su e giù dalla Capitale. Solo 20 le persone che potranno godere di protezione umanitaria, mentre sarebbero 10 i bambini che saranno trasferiti “in altre Regioni” e che dovranno lasciare la scuola a cui sono iscritti a metà dell’anno in corso. “Lo sgombero è stato operato senza preavviso – ha fatto sapere il sindaco di Castelnuovo, Riccardo Tragliavini, in quota centrosinistra – nessun comunicato ufficiale, nessun tavolo per assistere al meglio queste persone e i cittadini castelnuovesi che ora potrebbero ritrovarsi nel bel mezzo di una bomba sociale. Io sono sempre stato un sindaco collaborativo, ma dove la collaborazione non c’e’ inizia la protesta”.
Tutti, a iniziare dal sindaco Travaglini, definiscono l’esperienza di Castelnuovo di Porto “un modello di integrazione”. Particolare apprensione, ad esempio, in Paese la desta il futuro di Cissé, il ragazzo senegalese bomber della squadra locale della Castelnuovese, formazione che milita nella prima categoria laziale e una specie di mito per tutto il calcio dilettanti locale. Per lui – ma non solo – si è aperta fra i cittadini una vera e propria corsa a ospitare il ragazzo, almeno fino alla fine del campionato. “Questo segna due gol a partita. E’ come se alla Juve togliessero Cristiano Ronaldo dicendo che non ha diritto a stare nel nostro Paese”, scherza (neanche troppo) un signore. Lo stesso primo cittadino si è offerto di ospitare a casa sua Muna Hadid, una ragazza di 26 anni – in passato ospite di varie trasmissioni televisive – che con il decreto Salvini non ha più diritto alla seconda accoglienza.
Soddisfazione ovviamente dalla Lega, che con i suoi esponenti laziali ha ringraziato il ministro dell’Interno Matteo Salvini e addirittura considera lo sgombero risolutivo per i problemi di spaccio nell’area. “Il centro d’accoglienza, rappresentava infatti ormai da tempo una vera e propria ‘base operativa’ da cui diversi richiedenti asilo partivano per vendere stupefacenti nelle zone limitrofe, tra cui la zona nord di Roma. Con questo provvedimento termineranno così gli episodi di spaccio e di prostituzione riscontrati nelle immediate vicinanze della struttura. Ieri, per esempio, è stato effettuato l’ennesimo arresto da parte dei carabinieri di un pusher di eroina di origini gambiane”.
Solidarietà con il sindaco invece dal Partito democratico. “Quello che sta accadendo a Castelnuovo di Porto non ha nulla a che fare con la sicurezza e con la legalità. È una vera e propria deportazione che dimostra quanto le norme volute da questo governo siano disumane e razziste”, ha detto il presidente del Pd Matteo Orfini, mentre Emiliano Minnucci, consigliere regionale del Pd, invita i consigli comunali di tutta Italia a sposare “l’iniziativa promossa da Legautonomie e da Matteo Ricci, con l’invio a tutti i comuni italiani di un odg da approvare per una concreta modifica del decreto Sicurezza”, come già fatto, fra l’altro, dall’Assemblea Capitolina a trazione M5s su input di Virginia Raggi.
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Roma, 21 feb. (Adnkronos) - A sedici anni dall'ultima presenza di un Capo dello Stato, in quel caso Giorgio Napolitano, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, torna in Giappone per una visita ufficiale in programma da lunedì 3 a domenica 9 marzo. Un appuntamento che suggella una fase di svolta nei rapporti tra l'Italia e il Paese del Sol Levante, visto che l'entrata in vigore nel 2023 del Partenariato strategico e il successivo Piano di azione siglato tra i rispettivi Governi l'estate scorsa in occasione del G7 a Borgo Egnazia segnano l'avvio di un rapporto caratterizzato da un nuovo dinamismo, che si preannuncia foriero di conseguenze positive e di prospettive da esplorare, che vanno ad inserirsi in una già collaudata comunanza di vedute e di interessi sul piano politico ed economico.
Basti pensare all'attenzione sempre crescente dell'Italia per le problematiche del Sud-est asiatico, con l'intensificazione di un dialogo a livello Nato e tra Unione europea e Giappone, per il quale il partenariato con gli Stati Uniti rappresenta un pilastro fondamentale, anche per la stabilità dell'Indo-pacifico. Con la necessità per il Paese del Sol Levante di trovare un equilibrio nei rapporti con la Cina, tra tensioni di carattere geopolitico da governare e interessi commerciali da salvaguardare.
Le circa 150 nostre aziende che operano in Giappone e le circa 380 giapponesi che sono nel nostro Paese, il Business-Forum in programma a Roma il prossimo 13 maggio, con la partecipazione di circa 200 imprese nipponiche e italiane, sono invece la dimostrazione di quanto sia rilevante e in crescita la partnership economica, che oltre alla presenza italiana nei tradizionali settori del design, della moda e dell'agroalimentare vede aumentare la collaborazione sul piano industriale e tecnologico. Si inserisce proprio in questo contesto il progetto Gcap per il caccia di sesta generazione basato sulla collaborazione tra Italia, Giappone e Regno Unito.
Si svilupperà quindi lungo questa direttrice il programma della visita di Mattarella, con impegni di carattere istituzionale, economico e culturale. Lunedì 3 marzo alle 19 ora locale (8 ore avanti il fuso orario rispetto all'Italia), il Capo dello Stato vedrà a Tokyo la comunità italiana. Poi il giorno dopo l'incontro con l'imperatore Naruhito e l'imperatrice Masako e i colloqui con gli speaker, rispettivamente, della Camera dei Rappresentanti e della Camera dei Consiglieri. Quindi il concerto del tenore Vittorio Grigolo, offerto dal'Italia alla presenza dei rappresentanti della Casa imperiale.
Mercoledì 5 alle 11 è previsto un confronto del presidente della Repubblica con rappresentanti della Confindustria giapponese ed esponenti dell'imprenditoria italiana, mentre alle 18 Mattarella vedrà il premier giapponese, Shigeru Ishiba.
Nelle giornate di giovedì e venerdì il Capo dello Stato sarà invece a Kyoto, dove sono in programma appuntamenti di carattere artistico e culturale e l'incontro con i nostri connazionali. Particolarmente significativa, anche per i risvolti legati alla attuale e delicata situazione internazionale, l'ultima tappa a Hiroshima, prevista sabato 8 marzo, con la visita al Museo della Pace e l'incontro con l'Associazione dei sopravvissuti ai bombardamenti nucleari e con l'organizzazione Nihon Hidankyo, impegnata per l'abolizione delle armi nucleari e insignita lo scorso anno del Premio Nobel per la pace. Domenica 9 il rientro a Roma.
Roma, 21 feb. - (Adnkronos) - Con il 'ritocco' al rialzo annunciato dal Mef diventa più appetibile il Btp Più, il nuovo titolo di Stato a 8 anni, il cui collocamento si è chiuso alle 13 con quasi 15 miliardi raccolti. Rispetto ai rendimenti originari (2,80% i primi 4 anni e 3,60% i successivi 4) l'aumento annunciato - rispettivamente a 2,85% e 3,70% - rappresenta un incremento complessivo di oltre l'8% sul fronte interessi. Infatti, investendo 10 mila euro, e considerando la trattenuta del 12,5% (inferiore a quella del 26% applicata sui dividendi azionari) in 8 anni il risparmiatore può incassare 2422 euro netti, a fronte dei 2240 euro previsti con i rendimenti 'iniziali'. Un dato che rappresenta un rendimento netto del 3,03% annuo: è questo il dato di riferimento per giudicare la redditività del titolo a fronte dell'inflazione (che inevitabilmente erode il valore delle somme investite). Se la Bce dovesse riuscire nell'intento di mantenere stabilmente la crescita dei prezzi sotto il 2%, allora chi ha investito nel Btp Più potrà dire di aver fatto un buon affare. Ma sull'inflazione, come insegna la storia recente, è difficile fare previsioni.
(Adnkronos) - La letteratura fantastica in Italia si prende sempre più spazio. Questo fine settimana si tiene a Roma la prima edizione di ‘Oblivion, fiera del libro, del fumetto e dell’irrazionale', dedicata alla letteratura di genere horror, fantasy, fantascienza e weird.
"È nato tutto da una pizza a San Lorenzo insieme a Claudio Kulesko, Paolo di Orazio ed Edoardo M. Rizzoli", spiega all’Adnkronos Emmanuele Pilia, alla direzione editoriale dell’evento. "Volevamo ribadire il valore artistico letterario del mondo della letteratura fantastica, che in Italia ha poche piattaforme in cui fare rete e in cui avere dignità, e così ci siamo ispirati a eventi come ‘Stranimondi’ e ‘Marginalia’ che si svolgono a Milano, per creare qualcosa di simile", dice.
Alla Città dell’Altra Economia, nel quartiere Testaccio di Roma, il 22 e il 23 febbraio, 45 case editrici indipendenti italiane propongono i propri libri e un programma ricco di incontri, che si terranno tra le 10 e le 20 di sabato e domenica. "Niente presentazioni classiche, ma piccole conferenze sui temi in cui siamo riusciti a coinvolgere tutti gli editori", spiega Pilia. E così dalla crisi climatica al femminismo, dall’intelligenza artificiale alle relazioni affettive sono tantissimi gli argomenti che verranno affrontati da autori ed editori attraverso la lente della letteratura di genere.
Nell'anno che si è appena concluso si è registrato un calo del numero generale di lettori, eppure il fantasy è in controtendenza: le vendite nel 2024 sono cresciute del 27,1% da gennaio a ottobre, superando il milione di libri venduti. Gli italiani hanno riscoperto un genere considerato a lungo di ‘serie b’? “I lettori e le lettrici italiani – spiega Pilia – hanno sempre letto tanta letteratura fantastica, ma prima era meno monitorata. Pensiamo alla collana di successo ‘Urania’, che esce in edicola e non è tracciata. Però negli ultimi anni c’è stata sicuramente una crescita dell’ecosistema editoriale: ci sono più editor, più traduttori, sono nate molte case editrici di genere che hanno portato un ‘know how’ che prima era appannaggio di accademici. È aumentata la qualità, ma anche il discorso attorno al genere, con un grande lavoro di riscoperta del fantasy italiano".
Non c’è una motivazione unica dietro alla cresciuta di interesse registrata negli ultimi anni: da un lato ci sono il successo di saghe letterarie e cinematografiche/televisive come ‘Harry Potter’, ‘Hunger Games’ o ‘Il trono di spade’, dall’altro c’è chi ritiene che il fantasy, con le sue metafore, sia uno strumento utile a interpretare il tempo presente. Emmanuele Pilia ci tiene a sottolineare l’aspetto più importante quando si devono avvicinare nuovi lettori: "Credo che l’idea moralistica che leggere sia utile e necessario abbia danneggiato la letteratura. Leggere è divertente, è bello, è fico. Si può paragonare a una partita di calcio o una cena fuori. Bisogna desacralizzare la lettura per darle valore e noi, con il nostro evento, abbiamo puntato tutto su questo concetto anche per avvicinare chi non ha ancora scoperto il fantastico".
La manifestazione, che beneficia del patrocinio del Comune di Roma, dell’Assessorato alla Cultura e del I Municipio, è completamente gratuito e non sarà solo un'occasione per i lettori, ma anche per chi sogna di lavorare nel campo. Nel corso della fiera infatti verrà assegnato il Premio di Racconti Brevi, "dedicato agli autori e alle autrici che vogliono esplorare i temi dell’horror, del fantasy, della fantascienza e del weird", si legge sul sito ufficiale, e che avranno così l'opportunità di sottoporre il proprio scritto a una giuria di editori esperti, presenti alla fiera. Sono previste anche diverse menzioni speciali, con relativi premi e targhe, per le opere che si distingueranno per originalità e stile. (di Corinna Spirito)
Roma, 21 feb. (Adnkronos Salute) - "La prima richiesta che facciamo al ministro della Salute Schillaci è quella di valutare e concludere la questione medico-legale istituendo una commissione super partes, che valuti prima di ogni iter, di ogni pratica, la questione, in modo tale che il numero delle denunce venga ridotto. Questo accade negli Stati Uniti, accade anche in Francia, quindi crediamo che debba essere applicato anche in Italia. Seconda cosa", serve "intervenire sulla questione delle nuove tecnologie, che ha un peso rilevantissimo anche sul fronte economico, quindi legiferare a livello centrale sulla congruità e sul numero, per esempio, dei robot e delle nuove tecnologie importanti e costose che vengono, diciamo, proposte. L'altra cosa è incentivare l'intelligenza artificiale. Tuttavia sappiamo che soltanto il 26% delle Asl in Italia ha investito in intelligenza artificiale". Così all'Adnkronos Salute il presidente del Collegio italiano dei chirurghi, Maurizio Brausi, in occasione del secondo congresso Cic, momento di confronto sul presente e il futuro della chirurgia, promosso oggi a Roma.
"La formazione per i giovani chirurghi è importantissima - continua Brausi - A questo proposito abbiamo ideato un questionario che è stato spedito a tutte le scuole di specialità. Abbiamo già raccolto più di 600 risposte sulla soddisfazione o meno che i nostri specializzandi hanno nelle varie scuole". Per far fronte alla carenza di professionisti, poi, "dobbiamo fare una programmazione diversa. Sappiamo che 3mila medici all'anno vanno in pensione e non vengono sostituiti - ricorda - e abbiamo anche un problema contingente degli specializzanti stessi: per diventare un chirurgo occorrono 11 anni, cosa che non aiuta". A questo si aggiunge "il problema dello stipendio che in Italia non è equiparato a quello europeo", e quello "delle denunce: ne arrivano circa 35mila-40mila all'anno per i chirurghi. Questo ovviamente è un fattore un po' negativo", che rende "più difficile la scelta della specialità". La prova lampante è sui "concorsi, soprattutto per l'ortopedia e anche per chirurgia generale: vanno deserti".
Altra cosa che interessa molto il Collegio, che rappresenta circa 47 società chirurgiche e 45 mila chirurghi italiani, è "l'uso delle nuove tecnologie e la loro sostenibilità per il sistema sanitario nazionale - conclude Brausi - Possiamo fare qualcosa per ridurre i costi, però occorre essere molto determinati e prendere decisioni sia a livello centrale che a livello regionale per razionalizzare, ad esempio, il numero di robot in Italia o il numero delle nuove tecnologie. L'intelligenza artificiale può ridurre nettamente il lavoro e dovrebbe essere applicata nelle varie Asl, vista l'applicazione incredibile che c'è nell'imaging, della radiologia, con la velocizzazione degli esami radiologici e diagnosi molto più sicure in accordo con le linee guida".
Roma, 21 feb. (Adnkronos/Labitalia) - Mary Modaffari, presidente nazionale della Confederazione nazionale esercenti (Cne), associazione sindacale datoriale italiana, iscritta al registro dei lobbisti del Parlamento Europeo, è stata l' unica italiana entrata a far parte del direttivo del Seri ( sindacato europeo dei rappresentanti di interessi ) e contestualmente nominata a responsabile della gestione dei rapporti istituzionali esteri del Seri.
"Il Seri, acronimo di Sindacato europeo rappresentanti interessi presso il Parlamento Europeo è un’organizzazione sindacale europea composta da presidenti di varie sigle sindacali datoriali di tutta Europa. Il Seri è stato istituito per rappresentare e tutelare i diritti e gli interessi dei professionisti che operano al Parlamento Europeo come rappresentanti di interessi e dunque portavoce delle esigenze delle imprese associate presso le rispettive associazioni datoriali dei vari Paesi Europei. L' obiettivo è quello di fornire un supporto qualificato a livello istituzionale, promuovendo la valorizzazione delle competenze e delle specificità del lavoro che ogni rappresentante svolge al Parlamento Europeo. Le finalità principali includono la difesa dei diritti delle imprese, pmi e start-up in ambito parlamentare, la promozione di politiche di equità e sostenibilità nel mondo del lavoro e il rafforzamento delle relazioni tra il settore istituzionale europeo e partner internazionali presso Paesi extra Ue", afferma Modaffari.
"La mia priorità -continua- è consolidare e ampliare le relazioni internazionali del Seri coinvolgendo in primo luogo soprattutto l' Italia , dando dunque voce alle varie associazioni sindacali datoriali italiane aderenti al Seri creando nuove opportunità di collaborazione istituzionale e professionale. L’obiettivo è rendere il Seri un associazione sindacale europea dei rappresentanti di interessi autorevole e riconosciuta non solo a livello europeo ma globale. La prima tappa del mio programma è organizzare con lo staff del dipartimento del Seri che mi è stato assegnato, incontri con rappresentanti di istituzioni straniere, anche tramite tavoli tematici, su argomenti che hanno come obiettivo la crescita delle imprese e pmi tenendo conto dei punti di vista dei colleghi rappresentanti di interessi degli altri stati europei", spiega ancora.
"I punti centrali da trattare sono: commercio internazionale (limiti e prospettive future), sostenibilità, crescita economica, innovazione e tutela dei diritti umani, transizione digitale e particolare attenzione sull' utilizzo dell'Ia. In sostanza, il nostro obiettivo è quella di fungere da ponte tra le istituzioni europee e le imprese degli stati membri , promuovendo uno scambio continuo e costruttivo su temi di particolare rilevanza sociale, economica e culturale. Altresì attraverso l’internazionalizzazione sarà possibile consolidare nuove partnership, rendendo il Sindacato europeo dei rappresentanti di interessi un organo "influente" nei processi decisionali che riguardano il mondo del lavoro e delle imprese", spiega ancora.
"Sono davvero onorata ed orgogliosa di questo importante incarico che mi è stato conferito e ringrazio la presidenza nazionale per la fiducia accordatami. Da anni lavoro nel mondo sindacale, ho svolto l' attività di politica sindacale con grande responsabilità ed impegno, e pertanto metterò a disposizione il mio bagaglio di esperienze. Sono certa che riusciremo a portare benefici concreti ai nostri iscritti nonché il nostro obiettivo finale è poter dare supporto con le nostre proposte alle istituzioni europee ed alle rispettive commissioni", conclude Mary Modaffari.
Roma, 21 feb. - (Adnkronos) - Si è chiuso alle 13, come annunciato, il collocamento del nuovo Btp Più che ha registrato nel quarto e ultimo giorno di raccolta 39.759 contratti per un controvalore di 1.096.376.000 euro. Il dato porta il totale del collocamento a oltre 14,9 milioni di euro. L'attenzione adesso è per il dato definitivo sul rendimento che, nelle speranze dei sottoscrittori, potrebbe portare a qualche ritocco al rialzo.
Roma, 21 feb. (Adnkronos) - Le elezioni federali del 23 febbraio 2025 sono un momento cruciale non solo per la Germania ma per l’intero panorama politico europeo e internazionale. Per approfondire l'impatto di questo appuntamento elettorale, Adnkronos organizza una diretta speciale targata Eurofocus, direttamente dalla residenza di Hans-Dieter Lucas, l’ambasciatore tedesco a Roma.
Condotto dal direttore Davide Desario e dai vicedirettori Fabio Insenga e Giorgio Rutelli, con la partecipazione dei giornalisti Adnkronos Mara Montanari e Otto Lanzavecchia, lo speciale di domenica comincerà alle 17 e vedrà la partecipazione di molti ospiti italiani e tedeschi, con continui collegamenti anche da Berlino, Francoforte e Bruxelles.
Alle 18, con la chiusura dei seggi e la diffusione degli exit poll, è prevista l’analisi dei primi risultati. Alle 19 un panel di esperti si confronterà sugli scenari del post-voto: quali le coalizioni possibili, e quali i rapporti di forza tra i partiti. Tra le 20 e le 21, infine, il commento della Elefantenrunde, la “tavola rotonda degli elefanti”, confronto tra i leader politici in onda sulle tv tedesche. Un'occasione unica per leggere i risultati, le prospettive e le possibili conseguenze di queste elezioni sul futuro dell'Unione Europea, delle relazioni transatlantiche e degli equilibri globali.
Lo speciale sarà trasmesso sulla homepage e sul canale Youtube di Adnkronos, con 400 siti collegati tra testate nazionali e network locali online. Le notizie sulle elezioni saranno lanciate in tempo reale dall’agenzia, analisi e interviste pubblicate sul portale Eurofocus.