La Bundeswehr presto non invierà più nessuna nave a supporto dell'operazione che ha lo scopo di combattere i trafficanti e che scadrà a fine marzo. Un portavoce del ministero della Difesa di Berlino: "L'Europa deve chiarire meglio quali siano i compiti". Salvini: "Missione concepita per far sbarcare tutti in Italia"
La Bundeswehr non invierà più nessuna nave a supporto della missione Sophia. La Germania infatti ha deciso di sospendere la sua partecipazione all’operazione conosciuta anche con l’acronimo EUNAVFOR Med che fu lanciata dall’Europa nel giugno 2015 con lo scopo di combattere i trafficanti di migranti nel mar Mediterraneo, salvare i naufraghi e formare e collaborare con la Guardia costiera libica. Il mandato della missione, scaduto il 31 dicembre 2018, è stato rinnovato per tre mesi e si concluderà alla fine di marzo. Secondo quanto riporta l’agenzia tedesca Dpa, citando fonti governative, la decisione è la conseguenza della linea dura del governo italiano sull’accoglienza dei migranti dalle navi nei porti italiani. Come spiega Der Spiegel, dietro c’è soprattutto la volontà di mettere pressione all’Unione europea affinché si trovi una soluzione per dare nuovo slancio all’operazione che, a quasi due mesi dalla scadenza, rischia ora seriamente di saltare.
“La missione Sophia aveva come mandato di far sbarcare tutti gli immigrati solo in Italia e così ha fatto, con 50mila arrivi nel nostro Paese. Se qualcuno si fa da parte, per noi non è certo un problema“, ha replicato il ministro dell’Interno, Matteo Salvini. A fine agosto scorso durante il vertice dei ministri della Difesa europei a Vienna, Elisabetta Trenta aveva proposto la modifica delle regole d’ingaggio della missione, chiedendo una rotazione dei porti di sbarco. Ma la linea italiana aveva ricevuto il no di molti Paesi ed era stata bocciata”.
“L’invio della nave Berlin per la missione Sophia è solo temporaneamente sospeso. Il mandato della missione sarà prolungato dalla Ue a marzo e noi riteniamo che debba essere chiarito meglio quali sono i compiti della missione”, ha detto un portavoce del ministero della Difesa tedesco all’Ansa. “Nel quartier generale di Sophia restano comunque i nostri uomini“, ha voluto sottolineare. Il portavoce ha confermato che “se la decisione della sospensione sarà rivista, la nave Berlin potrà essere nel Mediterraneo nel giro di 15 giorni“. Il portavoce ha poi spiegato che nell’ultimo periodo “i compiti di Sophia sono cambiati“. “La definizione chiara del mandato è un processo politico che spetta all’Europa“, ha aggiunto. Su quanto pesi l’atteggiamento dell’Italia nell’accoglienza dei profughi, il portavoce ha affermato di non poter partecipare a “speculazioni“.
La strategia tedesca – La versione online del settimanale tedesco Der Spiegel spiega quello che c’è dietro la strategia di Berlino. Dal punto di vista del governo di Angela Merkel, gli obiettivi della missione Sophia non sono stati raggiunti negli ultimi mesi. Già quest’estate alcuni ufficiali della Marina tedesca avevano accusato Roma, coordinatrice della missione, di sabotarla, proprio perché eventuali migranti salvati dalle navi europee sarebbe dovuti essere sbarcati in Italia. Dato che i Paesi Ue non erano d’accordo su una distribuzione, come proposto appunto dalla ministra Trenta, lo stallo non si è mai risolto e allo stato attuale Berlino considera la missione inutile, scrive Der Spiegel. Con questa mossa, quindi, la Germania vuole aumentare la pressione affinché all’interno dell’Ue venga raggiunto un accordo che dia nuovo slancio a Sophia. Se non si arrivasse a un ragionevole compresso, Berlino potrebbe allora abbandonare definitivamente l’operazione.
Intanto la fregata Augusta non sarà più sostituita dall’Einsatzgruppenversoger Berlin all’inizio di febbraio. L’ispettore generale delle forze armate tedesche, Eberhard Zorn, ha informato i presidenti della commissione per gli affari esteri nel Bundestag. La nave Berlin parteciperà nel frattempo alle manovre della Nato nel Mare del Nord, ma resterà appunto pronta per subentrare in Sophia, se si dovesse trovare un’intesa. Il portavoce per la politica estera della Linke, Stefan Liebich, ha criticato la decisione: “Finché Sophia non sarà rimpiazzata da una missione civile, farà annegare più persone”, ha dichiarato.