“Il reddito di cittadinanza, per come sta prendendo forma, non lo considero il peggiore dei mali possibili. Le critiche e le battute di Maria Elena Boschi, a mio avviso, sono state sbagliate perché è uno strumento contro la povertà, che, invece, andrebbe modificato in Parlamento per poter farlo votare anche al Pd”. Sono le parole dell’ex ministro dello Sviluppo Economico, Carlo Calenda, ospite di Otto e Mezzo, su La7.
E spiega: “Considero invece quota 100 sbagliato nella forma e nella sostanza. Cosa preoccupa del reddito di cittadinanza, che, per me, è una risposta sbagliata a un problema che esiste? Il fatto che sono state abbassate le soglie e aumentati molti gli importi, costruendo tutto su un perno, cioè i centri per l’impiego. Questa cosa non funzionerà. In più, c’è il gigantesco rischio che questi soldi, che sono tantissimi al punto che sono state appesantite le clausole Iva, vadano in parte a chi non ne ha diritto. Dobbiamo dire quali punti vanno cambiati, non fare battute come quella della Boschi”.
Tranchant l’opinione di Calenda sulle accuse di colonialismo mosse alla Francia dal vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio: “Ha detto fesserie. Ma stiamo scherzando? Quelle di Di Maio sono solo buffonate, dalle ex-colonie francesi dell’Africa saranno arrivati al massimo 2mila migranti. Questo modo di ragionare buffonesco ci sta ledendo l’orgoglio nazionale, perché ce ne abbiamo messo per stare tra i grandi Paesi europei, e ci sta declassando a lacchè di Orban. In secondo luogo, sta danneggiando l’interesse nazionale” – prosegue – “Questi sono Paesi che ci rubano ogni anno una marea di investimenti industriali, l’80% delle crisi industriali italiane è imputabile a investimenti che vanno in Polonia, in Slovacchia, in Ungheria. In più, non ci danno alcun appoggio sui migranti e sono a favore dell’austerità. Prendono anche i fondi europei e questi sarebbero i nostri alleati? Ora c’è una crisi diplomatica con la Francia a causa di una balla di proporzioni cosmiche”.