“Chi non ha nulla, d’ora in poi avrà almeno 780 euro“. E pure: “Se mai ci sarà la recessione, io non so se andremo in recessione, noi metteremo in sicurezza le fasce più deboli. Non faremo come gli altri che hanno aiutato prima le cosiddette grandi lobby”. Il vicepremier Luigi Di Maio ha aperto così l’evento organizzato dal Movimento 5 stelle a Roma per presentare la riforma del reddito di cittadinanza, una delle misure simbolo del governo Lega-M5s approvata insieme a quota 100 dall’ultimo consiglio dei ministri. Anche se il testo del decreto non è ancora stato pubblicato in Gazzetta ufficiale né firmato dal capo dello Stato, i 5 stelle hanno deciso di organizzare una festa nella Capitale con alcuni degli esponenti più importanti del Movimento: il premier Giuseppe ConteBeppe Grillo (che ha mandato un videomessaggio registrato), Davide Casaleggio e Alessandro Di Battista; ma pure i parlamentari e gli amministratori locali del M5s (in prima fila Virginia Raggi). Di Maio ha esordito al fianco di Lino Banfi e ha annunciato che l’attore pugliese entrerà come rappresentante del governo nella commissione italiana per l’Unesco. “Quando mi hanno detto di volermi investire di questo incarico, mi sono chiesto ‘che c’entro io con la cultura‘. Poi ho scoperto che questa carica è bellissima. Le istituzioni finora sono state fatte con persone plurilaureate, io invece voglio portare un sorriso ovunque, anche nei posti più semplici”, ha detto Banfi.

Dopo Di Maio ha parlato dal palco Mimmo Parisi, il docente della Mississipi university ispiratore dei “navigator” e nominato a capo dell’Anpal. “I navigator entreranno in campo tra maggio e giugno”, ha detto Parisi, “non si tratterà solo di strutture fisiche ma anche virtuali. Il navigator contatta chi ha diritto al reddito, lo incontra. E ci sarà un piano personalizzato di modo da mettere nel percorso sia per trovare un lavoro, e poi si pensa alla carriera. Il navigator ha la possibilità di comunicare anche con gli imprenditori locali, ci sarà un patto tra il navigator e il datore di lavoro”.

Nel corso della presentazione è intervenuto anche il premier Conte: “Mi sono presentato come avvocato del popolo“, ha detto davanti alla platea ricordando le prime parole pronunciate dopo aver accettato l’incarico. “Oggi mi presento come garante di un nuovo patto sociale tra i cittadini e lo Stato: vogliamo realizzare questo nuovo patto sociale e io sarò garante dell’attuazione. Vogliamo che tutti i cittadini possano prenderne parte: il reddito sarà pilastro portante e vigilerò con tutti gli strumenti a disposizione affinché questo progetto non sia deturpato da furbizie, abusi e storture di sorta”. Quindi il vicepremier ha introdotto il cofondatore del Movimento Grillo, che ha inviato un videmessaggio: “Beppe è stata la persona che ha ispirato il Movimento e ebbe il coraggio nel 2013 di mettere il reddito al primo punto dei venti punti per uscire dal buio”, ha detto. E’ stata anche trasmessa una clip di Gianroberto Casaleggio, il cofondatore del M5s a cui i grillini hanno deciso di dedicare la riforma (era una delle battaglie che ha condiviso con Grillo fin dalle origini del Movimento).

Di Maio: “Si inserisce in un pacchetto di misure per le imprese” – Di Maio dal palco, sulla cui scenografia a caratteri cubitali si leggevano le scritte “Reddito di cittadinanza” e “quota cento” (quest’ultima più defilata), ha ricordato la logica e il funzionamento del nuovo sussidio, presentando una serie di slide su tutti i principali aspetti della misura. “Quando parliamo di rivoluzione nel mondo del lavoro non parliamo solo di un’erogazione di soldi per chi è in difficoltà, ma anche di un percorso nuovo in cui lo Stato ti aiuta perché sei in difficoltà. Il reddito si basa su un principio: in Italia oggi c’è che non ha nulla, d’ora in poi chi non ha niente avrà almeno 780 euro. Parlavo di questo principio quando abbiamo detto aboliamo la povertà“. Con il reddito di cittadinanza, “se mai ci sarà la recessione, io non so se andremo in recessione, noi metteremo in sicurezza le fasce più deboli, non faremo come gli altri”.

Il reddito, ha aggiunto, “si inserisce in una serie di misure per le imprese già previste nella legge di Bilancio. Ci sono una serie di misure per le imprese e ci sono incentivi perché assumano i beneficiari del reddito”, ha detto Di Maio. “Abbiamo anche rimodulato gli incentivi per le imprese in modo che non vadano solo a favore delle grandi”. Tra gli interventi citati anche gli sgravi Imu sui beni strumentali, la riduzione del 30% dei premi Inail e “il fondo nazionale innovazione per le startup innovative” da un milione di euro. “Il reddito di cittadinanza è un progetto ambizioso: lo so che muove tante obiezioni ma è anche la grande sfida che dobbiamo vincere. Se siamo riusciti in venti minuti a trovare 15 miliardi in Consiglio dei ministri per reddito e quota 100, sicuramente riusciremo a fare tutto il resto”, ha dichiarato Di Maio.

Di Maio: “Sarà anche strumento per far emergere irregolarità” – “Come si può chiedere il reddito? Useremo tutto il mese di febbraio per dire agli italiani quali documenti devono preparare per poi da marzo accedere al portale per il reddito. Ringrazio Inps e Poste per il lavoro insieme. Le card per il reddito sono pronte”, ha detto Di Maio citando l’intervista dell’ad di Poste Matteo Del Fante. “Sembra una normale poste pay perché non vogliamo discriminare nessuno ma è evoluta, non potrà essere spesa nel gioco d’azzardo“. Poi ha elencato i paletti e controlli previsti per evitare che il sussidio vada a chi vuole solo “stare sul divano“, anche se “tra chi avrà il reddito la stragrande maggioranza sono persone perbene, per questo sono rimaste in difficoltà”. Innanzitutto c’è lo schema delle tre offerte di lavoro – che scalano sulla base della distanza geografica dal luogo di residenza – nei primi dodici mesi del programma. “E va da sé che conviene accettare la prima offerta, entro 100 chilometri”, sottolinea Di Maio che spiega come, nei primi 12 mesi, “arriverà in ogni caso una prima offerta entro 250 km”. Poi ci saranno i controlli di ispettorato del Lavoro e “più poteri alla guardia di Finanza per controllare le transazioni”, per cui “sarà anche uno strumento di emersione dell’illegalità“. Ci saranno penalizzazioni “se non sottoscrivi il patto per il lavoro o non partecipi alla formazione senza giustificazione o non aderisci a programmi utili alla comunità o rifiuti la terza offerta congrua o non aggiorni le autorità sulle variazioni del tuo nucleo famigliare”. E “se fornisci dati falsi rischi dai due fino ai sei anni di carcere“. Di Maio ha anche parlato della quota 100, la misura invece voluta dalla Lega. “Siamo orgogliosi di quota 100”, ha spiegato. “Quest’anno potranno andare in pensione 620mila persone. Nella Pubblica amministrazione non ci sarà solo turnorver per i giovani, ma anche l’occasione per rivedere i ruoli”. La scritta “quota 100”, fissata inizialmente sulla parte destra della scenografia allestita dallo staff M5s, durante la kermesse è stata però spostata dietro le quinte.

Grillo: “Noi aiutiamo perché conviene a tutti”
Non poteva mancare alla giornata di oggi Beppe Grillo, anche se il contributo è stato solo con un videomessaggio registrato nelle scorse ore a casa sua. “Noi aiutiamo perché conviene a tutti”, ha detto. “Bismarck è quello che ha inventato il welfare, e quello che ha creato l’Inps. La sua era una scelta politica, intelligente, ecco perché andava contro i socialisti. Così come noi andiamo contro la sinistra e queste destre”. E ancora: “Con il reddito di cittadinanza estirpiamo la povertà. Noi aiutiamo perché conviene a tutti. Se le persone stanno meglio risparmiamo, ve lo dice uno di Genova…”. Il reddito di cittadinanza “è partito da me e Casaleggio con le parole guerrigliere, adesso è un combattimento di bilancio. Non fatevi infinocchiare dalla comunicazione, andateci giù pesante”. Quindi bisbigliando, seduto a causa di un dolore “alla quinta vertebra”, ha concluso: “Ora mi rimetto a riposo”.

Di Battista: “Abbiamo costretto Salvini a votare il reddito” – L’evento di oggi ha anche segnato il ritorno ufficiale di Di Battista sui palchi M5s. L’ex deputato, che nei mesi scorsi è stato in viaggio in Sud America, ha esordito attaccando il Pd, ma anche il Carroccio: “La prima cosa che mi viene in mente: contro tutto questo, il Pd sta raccogliendo firme per fare un referendum. Buon funerale. Raccolgono firme per abolire un diritto umano”, ha detto durante il suo intervento Di Battista. “Ho letto la storia che siamo subalterni” alla Lega, “io Salvini l’ho incontrato una volta in vita mia, a un dibattito in cui gli chiesero un’opinione sul reddito e lui a onor del vetro non era contrario, ma era molto scettico. Averlo costretto politicamente a votare il reddito è una vittoria e un orgoglio del M5s”. Di Battista si è anche rivolto a Di Maio: “Caro Luigi, che ha fatto un lavoro veramente straordinario, io credo che il ruolo che ti sei scelto, il lavoro, sia il più difficile in assoluto e l’hai fatto in maniera coraggiosa sempre esclusivamente con un’unica idea quella di provare, di tentare di risolvere questi problemi. Centinaia di lavoratori e di operai ringraziano questo giovanissimo ministro. Forse per questo c’è tanta invidia nei confronti di un giovane ministro che ce l’ha fatta con la forza delle sue idee”. Per l’ex deputato, è un momento storico perché le “prime tre proposte dell’agenda politica del M5s indicate da Beppe Grillo”, a partire dal reddito di cittadinanza “sono state realizzate”: “Ringrazio gli attivisti, che si sono fatti il mazzo. Senza di loro un diritto umano non sarebbe stato garantito. Il reddito è un diritto umano, ce l’abbiamo fatta”.

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