L’aborto è l’interruzione prematura di una gravidanza. Questa può avvenire per cause naturali (aborto spontaneo) o essere provocata artificialmente (aborto provocato o interruzione volontaria della gravidanza). In Italia una donna può decidere di interrompere una gravidanza legalmente grazie alla legge del 22 maggio 1978 n. 194. Alcuni giorni fa il ministero della Salute ha pubblicato la relazione annuale sull’attuazione della legge 194 nel 2017: sono diminuite le interruzioni volontarie di gravidanza, che sono state 80.733 (-4,9% rispetto al 2016): il 30,3% sono di donne straniere. Sono 2.288 gli aborti delle minorenni; è in aumento il ricorso all’aborto farmacologico; è aumentata la vendita della pillola dei cinque giorni dopo e della pillola del giorno dopo; 7 ginecologi su 10 sono obiettori di coscienza; dai 10mila ai 13mila il numero degli aborti clandestini.

Gli aborti – legali, clandestini e delle minorenni – sono sempre molti, e nelle donne straniere non sono diminuiti: questo perché c’è sempre molta ignoranza sulla contraccezione. L’aborto è un argomento che sembra riguardare solo le donne, ma una gravidanza indesiderata è sempre iniziata con l’eiaculazione del pene in vagina. L’uomo è fecondo tutti i giorni dell’anno e nessuno cerca di responsabilizzarlo: ancora oggi non esiste un’educazione alla paternità.

La prima mestruazione si può paragonare nei ragazzi alle prime polluzioni notturne e alle eiaculazioni con le prime masturbazioni. Anche ai maschi bisogna spiegare che con l’inizio della produzione di spermatozoi, senza una “protezione”, possono mettere incinta una ragazza. I ragazzi, quando cominciano a fare sesso (non si può dire “fare l’amore” perché nessuno glielo insegna) non sono responsabilizzati: gli adolescenti raramente usano il preservativo nei rapporti sessuali con la partner o nei rapporti occasionali, e non si preoccupano delle possibili conseguenze, cioè di una gravidanza indesiderata (e delle eventuali malattie trasmesse sessualmente).

Oggi per i sessuologi il rapporto sessuale completo è ancora il rapporto pene-vagina, così in educazione sessuale viene fatto credere che quello che conta è il rapporto vaginale, che deve sempre concludersi con l’eiaculazione dell’uomo in vagina per essere “completo”. Ma l’orgasmo vaginale non esiste: per questo dato che praticamente si fa sesso solo per il piacere (oggi la nascita di un figlio si programma dopo i 30-35 anni), rapporto sessuale completo deve significare sempre, a tutte le età, orgasmo per entrambi i partner, con o senza il rapporto vaginale (definizione per tutti gli esseri umani).

I sessuologi devono insegnare ai ragazzi a fare l’amore, spiegare che l’eiaculazione in vagina non è l’evento principale e non deve essere più obbligatoria per essere considerati “veri uomini”. Chiaramente i sessuologi devono spiegare che l’orgasmo femminile, come nei maschi, dipende dagli organi erettili della vulva, e insegnare come stimolare la clitoride e le piccole labbra (che i ragazzi possono e devono stimolare anche durante il rapporto vaginale e in tutte le posizioni).

Nelle scuole, oltre a lezioni sulla salute sessuale e riproduttiva (contraccezione e prevenzione delle malattie sessuali), per la prevenzione delle gravidanze indesiderate si deve sempre fare anche un’educazione sessuale per il piacere e l’educazione alla paternità, che sono essenziali per responsabilizzare davvero i maschi. Perché quando, come oggi, sono lasciati nell’ignoranza, i ragazzi non si rendono conto dell’importanza della contraccezione perché pensano solo al proprio piacere: invece se ai ragazzi si insegna a fare l’amore poi accetteranno senza problemi anche l’uso del preservativo.

In conclusione, senza l’eiaculazione in vagina (attenzione, non sto parlando del coito interrotto) una gravidanza è impossibile. A tutti i ragazzi si deve insegnare a fare l’amore anche senza rapporto vaginale, alle ragazze si deve spiegare che possono e devono dire di no a un ragazzo che non vuole usare il preservativo nel rapporto vaginale (il preservativo femminile è ancora poco conosciuto, e il “pillolo” maschile forse sarà disponibile tra qualche anno), anche se lei prende un contraccettivo ormonale (pillola, anello vaginale, cerotto, impianto), la spirale o il diaframma, in questo caso per evitare le malattie trasmesse sessualmente.

Mai più gravidanze indesiderate = mai più aborti: la prevenzione primaria degli aborti e l’educazione a fare l’amore (è anche prevenzione primaria delle violenze contro le donne e della pedofilia) si può, si deve fare subito in tutte le scuole, università, associazioni, biblioteche, circoli, Cas, eccetera.

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