La vicenda è avvenuta a Carpendolo, un piccolo paese del bresciano, domenica mattina. A ricevere gli improperi dei genitori dagli spalti un giudice di gara appena 14enne. Il sottosegretario: "Voglio stringere la mano ad entrambi. Mi attiverò per mettere in campo tutte le iniziative, culturali ma anche repressive per cambiare anche questa parte del gioco"
L’allenatore che ha ritirato la squadra per gli insulti dei genitori all’arbitro durante una partita Under 13 di basket e lo stesso baby-fischietto sono stati invitati a Palazzo Chigi. “Dopo aver letto quest’ennesima storia di inciviltà, ignoranza e violenza da parte di chi dovrebbe educare alla correttezza anche nello sport, ho deciso che è ora di dare un segnale”, ha spiegato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti.
Coach Marco Giazzi, il giovane allenatore che ha deciso di ritirare i suoi ragazzi mente stava vincendo la partita, rischiando di perdendola così a tavolino, aveva già ottenuto l’appoggio del presidente della Fip, Gianni Petrucci, che ha fermato l’omologazione del risultato e chiesto alla procura federale di aprire un’inchiesta. La vicenda è avvenuta a Carpendolo, un piccolo paese del Bresciano, domenica mattina.
Anche la vittima degli insulti, un giovane arbitro, appena quattordicenne, è stato chiamato a Roma dal sottosegretario. “Ho invitato i due protagonisti da me per conoscerli e stringer loro la mano. Sarò dalla loro parte e spero che accettino l’invito. Mi attiverò per mettere in campo tutte le iniziative, culturali ma anche repressive per cambiare anche questa parte dello sport, che è gioia, socialità e allegria”, ha concluso Giorgetti.
A denunciare per primo il fatto, subito diventato virale sui social, lo stesso coach dell’Amico Basket Carpenedolo. Giazzi ha affidato a Facebook il suo sfogo, in cui ricostruiva anche quanto successo. “I ragazzi mi hanno capito, spero anche i genitori. Abbiamo toccato un nervo scoperto”, aveva commentato il giovane coach intervistato dal Fattoquotidiano.it , raccontando di aver scelto di fermare la partita perché il giudice di gara, classe 2005, “era scosso”. Tra i vari insulti arrivati dagli spalti frasi come “vergognati coglione“, oppure “vai a rifare il corso, quanto ti pagano?”.