L’ex segretario della Fiom Maurizio Landini come segretario generale e Vincenzo Colla come suo vice: è questo l’accordo a cui si è giunti nella notte dopo lunghe trattative per definire i nuovi vertici della Cgil, che prenderanno il posto di Susanna Camusso, che ha lasciato la guida del sindacato dopo il limite dei due mandati e otto anni. A loro potrebbe affiancarsi, sempre come vicesegretario, Gianna Fracassi per una questione di equilibrio di genere ma su questo punto si sta ancora trattando. In segreteria inoltre, entrerebbero il segretario generale dei chimici Emilio Miceli, colliano, e un altro componente femminile di area landiniana.

L’ufficialità delle nomine arriverà giovedì pomeriggio, quando si riunirà la commissione elettorale, nell’ambito del Congresso nazionale della Cgil a Bari, che porterà appunto all’elezione del suo nuovo segretario generale.  Dal palco, Camusso ha lanciato un appello a Cisl e Uil per “un sindacato confederale davvero unitario“, che finisce per essere rivolto alle dinamiche interne alla stessa Cgil. La scelta del nuovo leader aveva creato una spaccatura all’interno della confederazione, divisa appunto tra Landini, indicato dalla maggioranza della segreteria e quella di Colla, sponsorizzata dallo Spi e i pensionati Cgil.

“Abbiamo deciso che Maurizio Landini si candiderà a fare il segretario generale di tutti, le divisioni hanno portato sempre sciagure“, ha commentato Vincenzo Colla ai microfoni di Rainews24. “L’accordo prevede di dare spazio a tante pluralità e rappresentanza ai nostri gruppi dirigenti. La Cgil è fatta di tanti io che diventano noi. Io penso che abbiamo fatto un accordo con un messaggio importante anche alla politica di sinistra, la cultura progressista deve unirsi”, ha aggiunto.

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