Uno dei pregi de La Repubblica delle Donne, l’appuntamento del mercoledì di Rete 4 con Piero Chiambretti e la sua combriccola, è che riesce a unire “il basso con l’alto”. Le trasformazioni di Giacomo Urtis con la storia di Maria Schneider. Già. E’ stato Cristiano Malgioglio (in tema di censure) a raccontare qualcosa in più della storia dell’attrice protagonista del film Ultimo Tango a Parigi, recentemente ritrasmesso su Rai2 in versione integrale con il commento di Carlo Freccero. (“E’ stato meraviglioso: se Maria l’avesse ascoltato si sarebbe addolcita”).
“Che c’entra Malgioglio con la Schneider”, si chiederà qualcuno. Il paroliere e l’attrice erano legati da un sincero rapporto di amicizia e sono stati amici fino agli ultimi giorni di lei. “Ci siamo conosciuti grazie a un programma radiofonico di Radio 1, dove intervistavo i personaggi impossibili come Brigitte Bardot, Anita Ekberg, Liliana Cavani… e Maria, appunto. Lei non amava i giornalisti, aveva un brutto rapporto con loro perché ogni volta le domande finivano su Ultimo Tango a Parigi. Lei non amava quel film, ogni volta che glielo citavano la sua faccia diventava cupa e dura. Non so perché, ma di me imparò a fidarsi: ‘Tu mi incuriosisci perché sei identico a me‘, mi disse. Non ho mai capito cosa volesse dire, fatto sta che accettò di farsi intervistare e nacque una bella amicizia. Si confidava con me, trascorrevamo il Capodanno insieme. Pensi che abbiamo addirittura inciso un disco insieme”.
Dunque, si conoscevano bene. “Forse è stata una delle amicizie più belle che io abbia avuto nel mondo dello spettacolo. Maria è ricordata da tutti per la scena ‘del burro’ di Ultimo Tango a Parigi, ma lei ha sempre odiato e detestato quel film. Quella scena – che non era prevista nel copione e che la convinsero a fare – l’ha distrutta e turbata per tutta la sua esistenza, fino al 2011 quando se n’è andata per sempre. D’altronde quelli erano gli anni Settanta, anni particolari: la sua vita – la vita di una ragazza neppure ventenne agli inizi della carriera – è stata travolta. Per anni non è potuta uscire di casa, non era più libera di vivere, tanto quel film aveva avuto successo in tutto il mondo e aveva fatto discutere”, confida Malgioglio con un affetto sincero.
Un successo clamoroso, ma anche un “tormento” difficile da superare. “Maria ha continuato a lavorare, ha fatto cose molto belle, ma pian pianino è stata dimenticata. Le proposte che le arrivavano erano con copioni non giusti che non le rendevano giustizia. Lei, piuttosto che accettare progetti di bassa qualità, preferiva non fare nulla. Ha anche rifiutato un sacco di soldi per scrivere un libro su Marlon Brando. So che aveva una grande stima per Beppe Grillo, con cui aveva lavorato nel film Cercasi Gesù (un progetto scritto da Antonio Ricci). Chi non le ha più proposto niente, invece, è stato Bertolucci: pur conoscendo la sua condizione economica non straordinaria, non l’ha più chiamata né per un film né per una comparsa. Non l’ha mai più cercata”. Aggiunge: “L’ultimo suo desiderio era lavorare con Tarantino per far dimenticare una volta per tutte la maledetta scena del burro. Si incontrarono, lei avrebbe dovuto far parte del cast di un film con Brad Pitt. Ma poco dopo, prima di chiudere l’accordo, scoprì di avere un cancro e non se ne fece più niente. Sarebbe stato straordinario”.
Solo Brigitte Bardot le è stata sempre a fianco. “Per lei è stata come una madre. Era una delle poche persone con cui si confidava sempre. Negli ultimi anni di vita Brigitte le aveva preso una casa in Provenza. L’unico rammarico è che non si sia presentata al funerale, perché vivendo a Saint Tropez non era riuscita a muoversi. Così ha scritto una lettera, letta da Alain Delon”. Insomma, Cristiano (che presto consegnerà al mercato discografico un nuovo singolo e che è conteso tra il Grande Fratello di Barbara d’Urso e il nuovo talent di Michelle Hunziker), ha voluto ricordare una sua amica “straordinaria e sfortunata”.