I finanzieri vogliono verificare se, dal giorno del crollo del viadotto, la società controllata dal gruppo Atlantia abbia messo in atto tutti i controlli sulla rete autostradale. Il blitz nasce dopo la segnalazione di cinque relazioni al ministero dei Trasporti, episodio avvenuto a dicembre
Perquisizioni e sequestri nelle sedi di Spea a Genova, Milano e Firenze, nonché nell’Ufficio tecnico sorveglianza autostradale e in quello del ministero dei Trasporti nel capoluogo ligure. È l’ultimo blitz della Guardia di finanza nell’ambito dell’inchiesta sul crollo del ponte Morandi, collassato il 14 agosto provocando 43 morti.
In questo caso, passando al setaccio gli uffici di Spea e degli enti preposti al monitoraggio, i finanzieri vogliono verificare se, dal giorno del crollo del viadotto, la società controllata dal gruppo Atlantia abbia messo in atto tutti i controlli sulla rete autostradale.
La necessità delle perquisizioni – secondo quanto si apprende – è nata dai risultati di alcune ispezioni su altri ponti nel corso delle quali sarebbero stati riscontrati ammaloramenti in piloni e solette. I viadotti, segnalati a dicembre, sono in Campania, Puglia, Abruzzo e Liguria. Alla luce delle relazioni, la procura di Genova aveva allertato il ministero su cinque ponti proprio per fare avviare accertamenti.