Gli Stati della comunità internazionale continuano a prendere posizione sulla decisione del presidente dell’Assemblea nazionale Juan Guaidò di autoproclamarsi presidente ad interim. Se ieri il presidente francese Emmanuel Macron, il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk e quello del Parlamento europeo Antonio Tajani si erano chiaramente schierati al fianco di Guaidò, meno esplicito è il sostegno espresso oggi dalla Germania: “La popolazione del Venezuela si impegna con coraggio per un futuro libero del paese”, ha twittato il portavoce del governo Steffen Seibert. “Perciò c’è bisogno di un processo politico che sfoci in elezioni libere e credibili” ha proseguito.  “In questo l’assemblea nazionale democraticamente eletta ha un ruolo fondamentale“, ha concluso il portavoce.

Ancora più neutrale la posizione dell’Italia: “Seguo gli sviluppi in Venezuela ed esprimo forte preoccupazione per i rischi di un’escalation di violenza – ha scritto su Twitter il presidente del Consiglio Giuseppe Conte – Siamo vicini al popolo venezuelano e al fianco della collettività italiana nel Paese. Auspico un percorso democratico che rispetti libertà di espressione e volontà popolare”.

La Russia, invece, si schiera apertamente dalla parte di Maduro: l’autoproclamazione di Guaidò è “una strada diretta verso l’illegalità e un bagno di sangue“, si legge un comunicato del ministero degli Esteri di Mosca. “Solo i venezuelani hanno il diritto di determinare il proprio futuro – prosegue la nota – Una interferenza dall’esterno, in particolare in questo momento, è inaccettabile”.

Il premier spagnolo, Pedro Sanchez, ha avuto oggi un colloquio telefonico con Guaido. Quest’ultimo su Twitter ha riferito di avere esposto a Sanchez la “lotta” del Venezuela per “ottenere un governo di transizione ed elezioni libere”, aggiungendo che “il presidente del governo spagnolo mi ha confermato il suo sostegno totale“. Dall’ufficio di Sanchez, invece, hanno fatto sapere che nella telefonata, avvenuta su iniziativa del premier e durata 10 minuti, Sanchez ha insistito sulla necessità di “elezioni libere” e ha espresso a Guaido la sua “riconoscenza per il coraggio di cui ha dato prova in questa situazione”.

L’ufficio di Sanchez ha fatto sapere inoltre che il capo del governo spagnolo, a margine del forum di Davos, ha incontrato i presidenti di Colombia, Ecuador e Costa Rica, davanti ai quali ha difeso la posizione europea. Secondo quanto riferisce, tutti hanno “riconosciuto il ruolo fondamentale di equilibrio in vista di una soluzione che la Spagna gioca in questo momento.

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