Wildworld, serie antologica di Transeuropa Edizioni, è un laboratorio itinerante alla ricerca di autori e temi inediti, un nuovo genere letterario che prende spunto da fatti di cronaca e miscela realtà e finzione per creare un affresco incisivo sulle derive della società contemporanea. Tutti i romanzi vengono realizzati col crowfunding, la forma di finanziamento trasversale che vede la partecipazione dei lettori per coprire le spese di edizione.

Dopo La notte dei ragni d’oleandro di Mario Bramè, trasfigurazione distopica della paura globale del fanatismo religioso, e Sotto il suo occhio di Giulia Seri, storia che tratta la persecuzione mediatica e le ossessioni pornografiche, sono usciti da poco Cancellare la città di Marco Aragno e Nessun limite oltre il cielo di Luca Cherubino.

Amanda superò un sovrappasso, con lo sguardo su una fila di pini marittimi esangui, piantati a forza dentro lo spartitraffico centrale. La caserma dei carabinieri era vicina. Altre due, forse tre rotonde: varcato l’ingresso, avrebbe messo fine a un incubo. Ingranò la quarta ed entrò in una rotatoria. Attraverso il vetro appannato del parabrezza guardò la colonna di fumo nerastra sopra le antenne dei palazzi, il fungo che sorgeva oltre i cornicioni e sputava il suo respiro tossico sulla città.

Cancellare la città, di Marco Aragno, torbida storia notturna, illuminata dagli incendi tossici che si alzano in una dilaniata e anonima Terra dei fuochi nella periferia di Napoli, si sviluppa in un intreccio che scioglie poco alla volta i nodi narrativi costruiti con sapienza dall’autore. Una ragazza viene stuprata e uccisa. La stampa reazionaria incolpa i rom e i soliti ignoti per rappresaglia danno fuoco a un campo nomadi, nel quale brucia anche un bambino. Il giornalista che per primo ha messo in piedi la falsa notizia della colpevolezza degli zingari viene indagato, mentre intorno a lui i fumi tossici e la follia ingurgitano tutto e la malapolitica, la criminalità organizzata e l’opinione pubblica si contendono la carcassa agonizzante di un territorio sventrato.

Fosco seguì le indicazioni del guardiano e raggiunse una villetta immersa nel verde, circondata da una corona di pini e da un’alta siepe di alloro. Non era la prima volta che si sobbarcava quell’orribile compito. Gli rodeva il fegato, ma il regolamento non ammetteva deroghe.

Nessun limite oltre il cielo, di Luca Cherubino, si ispira a quel fenomeno di suicidi pilotati per sfida o per gioco che prende il nome di Blue whale challenge o Balena blu. La vittima è la figlia di un magistrato, che sconvolto dalla perdita si tuffa negli abissi della rete per scoprire la verità dietro la morte della ragazza. Il romanzo si immerge in un mondo torbido, perverso, a tratti allucinato. Insieme al magistrato – anzi, sulle sue tracce – sprofonda in questo universo equivoco anche un ispettore logorato dal proprio passato, una sorta di trasfigurato e vampiresco Chess, l’ex sbirro dell’Usin creato dalla penna di Hughes Pagan. Una storia ad alta tensione e molti colpi di scena, difficilmente catalogabile in un unico genere.

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