“Incostituzionali, gravemente lesivi delle libertà personali. Un gravissimo precedente per il nostro Paese e la nostra Democrazia”. Beppe Grillo tuona contro l’emendamento al decreto Semplificazioni, proposto dai relatori di maggioranza e approvato in commissione al Senato, che prevede una stretta anti-Xylella con pene da 1 a 5 anni di carcere per chi non abbatte gli ulivi infetti.
Il fondatore del Movimento Cinque Stelle non risparmia critiche al provvedimento voluto dalla maggioranza con un post sul blog: “Entrano nel tuo terreno senza avvisare. Violano la tua proprietà. Non hanno permessi. Motosega alla mano abbattono i tuoi alberi, quegli ulivi che per anni ti hanno garantito un lavoro e hanno permesso alla tua famiglia di vivere. Poi spargono pesticidi. Tu inerme non puoi che star fermo a guardare e respirare, se ti riesce. Se protesti, rischi il carcere: da 1 a 5 anni. Non è la trama di un film horror. È la realtà”, scrive dando ampio spazio al costituzionalista Alberto Lucarelli, critico nei confronti del provvedimento per combattere la malattia che ha colpito gli ulivi salentini e che negli ultimi mesi ha risalito la Puglia infettando diverse zone dell’Alto Brindisino e del Sud Barese.
Il post intitolato “Si scrive Xylella si legge Land Grabbing” si scaglia contro il testo dell’emendamento definito “non solo incostituzionale e gravemente lesivo delle libertà personali” ma “un gravissimo precedente per il nostro Paese e la nostra Democrazia”. Il testo prevede l’obbligo di attuazione delle misure fitosanitarie ufficiali contro la malattia degli alberi di ulivo “ivi compresa la distruzione delle piante e dei prodotti delle piante contaminate”. Il mancato rispetto delle delle misure ufficiali fitosanitarie necessarie ad evitare la diffusione della malattia è punibile con la reclusione da 1 a 5 anni.
Diversi focolai si sono registrati negli scorsi giorni negli agri di Ostuni, Fasano e Monopoli. E proprio gli agricoltori che finora erano ricompresi nella “zona cuscinetto” – ora toccata dall’epidemia che colpisce gli alberi d’ulivo – aveva caldeggiato una stretta per fermare la risalita del batterio dal Salento, zona dove ormai da anni la Xylella ha attecchito. Misure drastiche erano state richieste anche dai gilet arancioni, agricoltori pugliesi che nelle scorse settimane avevano marciato a Bari in una manifestazione alla quale avevano partecipato pochissimi rappresentanti salentini.