Beppe Grillo torna, anche se in forma di revival, in Rai. Non che le sue apparizioni sulla tv di Stato dopo l’esilio durato sette anni, tra il 1986 e il 1993 per colpa di un paio di battute su Bettino Craxi fossero mancate. Ma quello che andrà in onda lunedì su Rai2 sarà un omaggio al comico inserito in un format, ideato dal direttore della seconda rete Carlo Freccero, dedicato alle performance dei grandi personaggi della televisione italiana. E di cui è già andata in onda la prima puntata, dedicata a Celentano e che ha in programma monografie anche su Roberto Benigni, Gianfranco Funari e Max Tortora.
Sarà una sorta di collage delle sue apparizioni in tv da Sanremo alle storiche trasmissioni della serie ‘Te lo dò io…‘ sino agli one man show. Un grande montaggio di servizi d’archivio, ripescati dalle teche rai che spazierà dalle gag alle battaglie sociali, ripercorrendo i vari step delle apparizioni del comico e capo-fondatore del Movimento 5 Stelle sul piccolo schermo. Ancora prima della sua messa in onda però “Grillo C’è”, questo il titolo della puntata, ha già scatenato le polemiche.
“Non è lai Rai, è una specie di Istituto Luce” ha ironizzato subito il capogruppo Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci che attacca: “Il nuovo regime giallo-verde ha trovato il suo nuovo cantore da valorizzare sul servizio pubblico: è Beppe Grillo”. Marcucci cita Roberto Fico e ricorda quando indicava come modello del servizio pubblico la Bbc “sembra passato un secolo, ora che sono al governo, hanno eletto Foa, truccando il voto della Vigilanza, hanno monopolizzato i Tg, ed ora il genio del nuovo corso Carlo Freccero inizia la serie sui nuovi eroi sovranisti con Beppe Grillo. Hanno una faccia tosta da non credere”. Il Pd arriva anche ad annunciare un’interrogazione parlamentare al ministro dell’Economia, Giovanni Tria, principale azionista Rai: “Grillo è attore e capo politico a seconda delle convenienze e circostanze. C’è un problema di trasparenza che riguarda il contratto tra la Rai e Grillo”.
Ma il M5s contrattacca con lo stesso piglio ironico. “Quando Marcucci contribuirà a scrivere delle pagine della televisione italiana sono certo che avrà una serata dedicata anche lui” ribatte il senatore M5s Alberto Airola che assicura: “A differenza di chi ci ha preceduto, non mettiamo bocca sulle scelte dei direttori di rete e se Freccero sceglie una programmazione lo fa a sua discrezione e nella più totale libertà..”. Freccero “oggi si sdebita con i padroni, regalando un programma al capo partito. Ovviamente con i soldi degli italiani che pagano il canone” polemizza anche il dem Andrea Romano.
La gratitudine del militante politico #Freccero: ha ottenuto l’ambita poltrona da #M5s, per il quale ha combattutto cento battaglie. Oggi si sdebita con i padroni, regalando un programma al capo partito. Ovviamente con i soldi degli italiani che pagano il canone #servitú pic.twitter.com/fzCTinKtFe
— Andrea Romano (@AndreaRomano9) 25 gennaio 2019
Un’accusa che provoca la reazione della Rai: “Non c’è nessun tipo di contratto né compenso per Grillo, né per gli altri protagonisti del nuovo format della Rai” precisa una nota di Viale Mazzini. Dopo la parentesi del ritorno in grande stile sulla Rai in occasione della ormai storica intervista a Porta a Porta nel 2014 in vista del voto alle europee e concessa a Bruno Vespa che solo un anno prima il blog aveva incoronato con il “microfono di legno” .