In un passaggio magnifico, superbo, da leggere e rileggere, di quell’opera inimitabile che è La vita agra, nel capitolo più bello di quel libro, Luciano Bianciardi scrive: “Il metodo del successo consiste in larga misura nel sollevamento della polvere. È come certe ali al gioco del calcio, in serie C, che ai margini del campo, vicino alla bandierina, dribblano se medesimi sei, sette volte e mandano in visibilio il pubblico sprovveduto. Il gol non viene, ma intanto l’ala ha svolto, come suol dirsi, larga mole di lavoro”. Ecco, la politica italiana è diventata l’arte di dribblare sei, sette volte se medesimi, alzare polvere, senza avere – o quasi – nessun gol da segnare, senza avere una meta da raggiungere.
Bianciardi diceva sollevare polvere e marcare. A uomo o a zona. E che vuol dire marcare a zona? “La segretaria ideale dunque marca a zona, si sceglie un settore e lo fa diventare importante. […] Ho conosciuto una segretaria che sapeva soltanto leccare le buste e i francobolli […] fece in modo che il pensamento e la stesura delle lettere diventassero attività sussidiarie al leccamento suo”. A marcare a zona sono quelli dei piani bassi, quelli dei piani alti marcano a uomo.
Ecco, mi pare che questi passi descrivano benissimo tutto quello che succede ogni giorno in politica. Ogni mattina, un’ala destra si sveglia e sa che deve dribblare se stessa. Ne va della sua sopravvivenza, del successo, dei voti, del gradimento, della percentuale di consenso. E così un pubblico ammaliato da quelle piroette senza senso, da quel calciatore senza meta, si gode lo spettacolo e si scanna, si insulta, si sbrindella commentando. Ma quel giocatore è davvero senza scopo? Cosa sta facendo lì in mezzo al campo, con tutte quelle piroette? Ci sta distraendo e prendendo per scemi. Dall’altra parte del campo, magari, un compagno tira un calcione a un avversario forte e lo azzoppa, oppure l’arbitro prende una mazzetta dal mister, o un raccattapalle taglia i cavi della Var.
C’è un problema però. Il punto è che queste ali inconcludenti, o falsamente inconcludenti (Baudelaire diceva che il migliore segreto del diavolo è far credere di non esistere), nel sollevare polvere e ottenere successo hanno la fattiva collaborazione dei media, a cui piace tantissimo impolverarsi. E dato che siamo nella similitudine calcistica, direi che lo schema ormai è diventato il seguente:
1. il governo fa sette o otto dribbling su se stesso, sconclusionati, alzando un polverone;
2. i media lo raccontano, ma condiscono con qualche “aggiunta fantasiosa”, anche su una questione minore;
3. le opposizioni, con dolo o colpa, si focalizzano sull’”aggiunta fantasiosa” e la diffondono;
4. il governo prende l’”aggiunta fantasiosa” e la rivolta contro i media e le opposizioni, magari facendo passare in secondo piano la sostanza della faccenda.
Se il governo smettesse di sollevare polvere (cioè non soltanto di discutere di cose inconcludenti, ma di prendere decisioni che non gli spettano, che attengono ad altre cose, decisioni sbagliate, su tutto volendo mettere maldestramente il becco), potremmo parlare di politica. Invece ci tocca condurre dibattiti polverosi sui binari morti della non-decisione. Ma quello è lo scopo dell’ala che si auto-dribbla. Infatti il miglior segreto dell’ala destra è…