La decisione della corte di Cassazione, che dopo una lunghissima camera di consiglio ha respinto il ricorso dell'imprenditore friulano contro il provvedimento disposto dai giudici di Palermo. L'ex patron della società calcistica siciliana è accusato di falso in bilancio e autoriciclaggio: la misura cautelare è dunque ora eseguibile
Maurizio Zamparini finirà agli arresti domiciliari. Lo ha deciso la corte di Cassazione, che dopo una lunghissima camera di consiglio ha respinto il ricorso dell’imprenditore friulano contro il provvedimento disposto dai giudici di Palermo. L’ex patron della società calcistica siciliana è accusato di falso in bilancio e autoriciclaggio: la misura cautelare è dunque ora eseguibile. “Questa resterà una storia di vergogna per una città che così ha corrisposto la passione e l’amore che ho dato assieme ai miei soldi regalati e profusi per i rosanero”, ha detto l’imprenditore, dopo aver appreso la notizia. “Questo è il mio unico pensiero – dice l’ex patron rosanero – Con molta compassione verso chi mi ha fatto e sta facendo male”.
“Questa è una questione che riguarda l’ex presidente del Palermo, posso fare solo un discorso a livello umano. Siamo vicini a Zamparini, ci dispiace per la notizia”, dice’ l’allenatore del Palermo Roberto Stellone in conferenza stampa alla vigilia della partita che domani i rosanero giocheranno sul campo della Cremonese. “Da parte mia – continua Stellone – del mio staff, dei giocatori e della società tutta, non possiamo che esprimere vicinanza all’ex presidente. Posso dire solo questo”.
La Cassazione ha anche ritenuto inammissibili i ricorsi della Procura di Palermo contro due sequestri di somme : uno nei confronti di Zamparini da 100mila euro. Un altro contro il Palermo calcio, da un milione e 100mila euro. Pur confermando i domiciliari per l’ex presidente del Palermo, la Cassazione non lo ha accordato per la parte relativa all’autoriciclaggio e ai reati fiscali.
Una notizia inattesa per Zamparini che in sede civile che penale si era visto riconoscre il rigetto dell’istanza di fallimento, che penale. Poi però i due giudizi sono finiti oggetto di un’inchiesta parallela a Caltanissetta, su presunti favori ricevuti dal Palermo: la società sarebbe stata salvata dal giudice delegato della sezione specializzata del tribunale, Giuseppe Sidoti. Il magistrato è stato sospeso dalle funzioni assieme all’ex presidente del club, Giovanni Giammarva. È finito indagato per una presunta fuga di notizie, ma non sospeso, anche l’ex gip Anfuso.
Il 5 ottobre, con motivazioni depositate il 20 novembre, il tribunale del Riesame aveva dato il via libera all’arresto di Zamparini, accogliendo il ricorso del pool coordinato dal procuratore Francesco Lo Voi, dall’aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Dario Scaletta, Francesca Dessì e Andrea Fusco. La decisione del collegio presieduto da Antonia Pappalardo era legata a tre falsi in bilancio e due false comunicazioni alla Covisoc, una delle quali condivisa con Giammarva, che però si è dimesso dalle cariche di vertice, facendo venire meno le esigenze cautelari a Palermo e affievolendole a Caltanissetta.