Cronaca

Pioltello, Toninelli: “Mi avrebbe fatto piacere vedere Salvini qui con me. Manutenzione è la più grande opera”

Il ministro delle Infrastrutture sul luogo della tragedia dell'incidente ferroviario del 25 gennaio 2018. Chiede scusa a nome dello Stato e parla di Tav. Il sindaco di Milano Sala: "Non è giorno di polemiche"

“La più grande opera in questo Paese è evitare che ci siano altri morti di Stato per incidenti conseguenti alla cattiva manutenzione. Mi avrebbe fatto molto piacere vedere Matteo Salvini qui con me a ricordare tre morti di Stato“. Il ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli arriva a Pioltello per la commemorazione del disastro ferroviario di un anno fa che causò tre morti e 46 feriti. E raggiunge il luogo della tragedia in treno da Cremona, la stessa linea dell’incidente. Attacca il ministro dell’Interno, assente, e riguardo al disastro del 25 gennaio 2018 chiede “scusa a nome dello Stato, ma bisogna fare di più, stiamo facendo di più”. Poi parla di Tav. “Stiamo facendo l’analisi costi-benefici per evitare che vengano sprecati soldi. È stata lunga e difficile perché prima la faceva lo stesso oste che dava il vino ai clienti quindi era facile e veloce: ora sono arrivate persone perbene e serie che non rubano e l’abbiamo fatta per bene ma abbiamo anche un accordo internazionale“. La Tav, ha proseguito, “è sottoposta a un accordo internazionale con la Francia. Prima di rendere pubblica l’analisi io e i miei tecnici andremo a Bruxelles per parlare con la responsabile dei Trasporti e con la ministra francese ai Trasporti. Del referendum si parlerà esclusivamente dopo l’analisi costi benefici”.

Ma se Toninelli critica Salvini e parla di grandi opere, a smorzare i toni è il sindaco di Milano Giuseppe Sala, anche lui a Pioltello per la commemorazione. “Oggi non è un giorno di polemiche, sono qui solo per stare vicino ai parenti delle vittime, ma da domani proseguirò nel mio impegno perché questo Paese merita infrastrutture più adeguate”. Per Sala “non ci sono grandi infrastrutturepiccole infrastrutture, forse se non ci perdessimo in sterili polemiche sarebbe certamente meglio. C’è la necessità di fare uno sforzo tutti insieme” per garantire lo spostamento dei pendolari e il trasporto su rotaia, “segno dello sviluppo di questo Paese e di questo territorio”. “La politica su alcuni temi si deve dividere ma su altri non si può dividere. In particolare riprendiamo l’appello dei pendolari che stanno chiedendo cose estremamente semplici” come maggiore sicurezza nel trasporto pubblico locale “che chi fa politica ha il dovere di realizzare”. Anche il presidente della Repubblica Mattarella ricorda l’incidente e sottolinea che “la sicurezza della rete di trasporti e l’efficienza del servizio costituiscono parte della qualità della vita, e della libertà stessa, della nostra comunità nazionale. Le garanzie sono affidate alle istituzioni pubbliche, agli organi di controllo e agli operatori, e non possono essere compresse o sacrificate in nome di altre priorità“.

Nel corso della commemorazione il ministro ha poi sottolineato come “la più grande opera necessaria in Italia” sia “la manutenzione“. “Portare avanti la manutenzione ordinaria e straordinaria significa che non deve morire più nessuno. I dati di Rfi mi dicono che rispetto alla media europea i numeri sono buoni, ma me ne frego dei dati buoni io non voglio più nessun morto, è inaccettabile”. Poi aggiunge:  “Mancava la manutenzione e su questa tratta ogni giorno circa 10mila persone vanno verso Milano per andare al lavoro”.  “Già fare il pendolare è una fatica, ma morire su dei binari perché lo Stato e le istituzioni non hanno fatto a sufficienza il loro mestiere è inaccettabile”. Poi attacca le grandi opere “di miliardi che danno lavoro a due, tre imprese e qualche mazzetta a qualche politico per i permessi. La manutenzione delle infrastrutture è la più grande opera per mettere i 3 milioni di pendolari che tutti i giorni viaggiano in Italia in sicurezza”. Rileva anche che “Trenord inizia adesso a migliorare perché sono arrivati incompetenti come me che ha portato vari treni e ne porterà tanti di più”.