Società

Pagella di scolaro in fondo al mare, la poesia di Aldo Masullo ci ricorda che nessuno si salva da solo

L’ha scritta di getto, con un macigno sul cuore e ciglio umido, Aldo Masullo, 96 anni il prossimo 12 aprile, pensatore lucido e cristallino, incisivo nei suoi ragionamenti. E la pietas di chi è abituato è a scavare dentro la solitudine umana diventa virale sui social e fa follower. Gli telefono di buon ora con la scusa di chiedergli se posso pubblicarla sul blog. Ovvio che sì, ma in fondo era solo un pretesto. Aldo è un amico di famiglia di lunga data e davanti al genocidio sulle carrette del mare urla la sua vergogna.

Lo provoco: “Vorresti un’altra Norimberga per crimini contro l’umanità? Contro Salvini che alza un muro, chiudendo i porti…” Mi interrompe, lui che solitamente usa toni pacati non da guerrafondaio: “Salvini è l’ultimo anello di una catena di errori e di cecità. Ci vedrei come imputati tutti i capi di Stato europei e l’Onu. Non funziona più l’ordine del mondo, manca un concordato tra i governi. Anche Papa Francesco ha parlato di una terza guerra mondiale, già cominciata che si combatte a pezzetti. L’ondata degli africani non si può fermare con l’ottusità. Il governo più bravo non è quello che fa arrivare meno migranti”.

L’altra sera su La7 Giovanni Floris ha intervistato Cristina Cattaneo, docente di Medicina legale alla Statale di Milano e scrittrice di Naufraghi senza volto. Ha partecipato a molte missioni di soccorso per dare un nome ai dispersi in mare. È stata lei a trovare il 14enne del Mali con la pagella arrotolata nello zainetto. Sempre lei ha trovato altri corpicini senza vita nascosti sotto le asse di legno della sentina, distesi in 40 centimetri di spazio. Così stipati affrontavano la disperata traversata. Sempre lei ha trovato legati con lo spago sacchetti con un pugnetto di terra, della loro terra martoriata che si lasciavano alle spalle ma che gli desse ancora un granello d’identità. Se lo tenevano stretto, come se fosse un prezioso scrigno di goiellini.

Le toccanti parole del professore emerito di Filosofia morale della Federico II vogliono essere un monumento alla costruzione della solidarietà, alla dignità della cultura. “Mi ha telefonato un primario d’ospedale. Piangeva a dirotto per il destino di questo bimbetto che ha capito che la sua pagella con buoni voti poteva essere un lasciapassare per un mondo più giusto che sognava. Siamo soli ma si può essere compagni di solitudine e la filosofia mi ha insegnato che nessuno si salverà da solo…”.

P.s. Si consiglia a tutti coloro ai quali è rimasta una briciola di coscienza la lettura e la condivisione di Pagella di scolaro in fonda al mare

La portavi cucita sul petto
– medaglia al tuo valore
risorsa estrema per avere almeno
un poco di rispetto –
l’orgogliosa pagella di scolaro
tu, solitario ragazzino perso
nell’immensa incertezza del migrare
corpicino in balia d’infide forze.
Non t’è servita
a salvarti la vita
ma t’è rimasta stretta sopra il cuore
fedele come il cane di famiglia
a custodir del tuo abbandono l’onta

e finalmente sbatterne l’orrore

in faccia all’impunita indifferenza
della presente umanità d’automi.

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