Due bombe sono esplose davanti a una cattedrale nelle Filippine, sull’isola di Jolo, uccidendo almeno 27 persone e ferendone più di 70. Le esplosioni sono avvenute attorno alle 12, ora locale, durante la messa domenicale, ha fatto sapere la polizia. Secondo le prime informazioni un primo ordigno è scoppiato sulla porta della chiesa, mentre la seconda bomba è stata fatta esplodere all’esterno dell’edificio, quando già erano arrivate le forze dell’ordine. Le vittime sono 20 civili e sette soldati mentre sono rimasti feriti 14 soldati, due poliziotti e 61 civili
“Ho ordinato alle nostre truppe di alzare il livello di allerta per garantire la sicurezza in tutti i luoghi di culto e di porre in atto azioni preventive per stroncare sul nascere eventuali azioni ostili”, ha detto il segretario alla Difesa Delfin Lorenzana in una nota. Truppe in assetto da guerra hanno transennato la strada principale che porta alla chiesa, mentre i corpi delle vittime e i feriti venivano portati all’ospedale. I feriti più gravi sono stati trasportati in elicottero nella vicina città di Zamboanga. Diverse le foto diffuse sui social che mostrano i corpi delle vittime tra le macerie in una strada affollata, fuori dalla cattedrale di Nostra signora del Monte Carmelo, già in passato bersaglio di diversi attacchi.
L’attacco, che non è ancora stato rivendicato, è avvenuto a meno di una settimana dal referendum che ha sancito la creazione di una provincia autonoma a maggioranza musulmana nel sud del paese. La parziale indipendenza della regione è stata concessa nella speranza di porre fine a un conflitto in atto da 50 anni e nel quale sono morte circa 150mila persone. Il referendum, nonostante sia stato approvato dalla maggior parte dei musulmani residenti nella zona, è stato invece respinto dai fedeli della provincia di Sulu, dove si trova la cattedrale. L’isola di Jolo in particolare è stata a lungo scossa dalla presenza dei militanti di Abu Sayyaf, nella lista nera degli Stati Uniti e delle Filippine come organizzazione terrorista dopo anni di attentati, rapimenti e decapitazioni.
Intanto dall’Europa il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, ha commentato quanto successo. “Fermiamo il genocidio dei cristiani nel mondo!Una preghiera per le vittime della strage di Jolo nelle #Filippine ,innocenti assassinati solo perché credenti. Ora basta!”, ha scritto su Twitter l’esponente di Forza Italia.
Dozens christians were killed in The Philippines just because they profess a different faith. #STOPTHEGENOCIDE of christians around the world.
— Antonio Tajani (@EP_President) 27 gennaio 2019