Nel Giorno della Memoria, un gruppo di militanti dell’estrema destra polacca si è radunato fuori dall’ex campo di sterminio nazista di Auschwitz per protestare contro il governo polacco accusato di ricordare, nelle annuali celebrazioni per il Giorno della Memoria, solo gli ebrei e non le vittime polacche. Circa 45 persone, capeggiate dall’attivista Piotr Rybak, hanno innalzato bandiere con le scritte “Auschwitz-Birkenau – Made in Germany“, oltre che lo stemma nazionale polacco, e hanno tentato di entrare campo dove era in corso la cerimonia di ricordo delle vittime con alcuni sopravvissuti. Auschwitz fu liberato dalle forze sovietiche il 27 gennaio e da allora ogni anno vengono ricordate tutte le vittime dei nazisti, ebrei, rom e altre minoranze.
Il gruppo, che secondo i media locali è giunto da Bresclavia, ha camminato dalla stazione ferroviaria verso l’ingresso del Museo gridando “La Polonia per i polacchi”. Alla testa del corteo c’è Piotr Rybak, conosciuto per aver bruciato in passato un fantoccio che rappresentava un ebreo. La polizia ha impedito al gruppo l’ingresso al Museo separandolo anche dai contro-manifestanti giunti con lo striscione “Stop al fascismo”.