Per la prima volta da quando sono iniziate le tensioni tra Roma e Parigi, parla il presidente francese: "Non rispondono alle loro critiche. Non aspettano altro". Il vicepremier a La7: "Comprendo che a Macron dia fastidio la denuncia sul franco coloniale. Porremo questo tema nel prossimo Consiglio europeo". E sulla Sea Watch: "Lavoriamo al sequestro. I 47 vadano in Olanda. Italia è diventata il campo profughi d'Europa. Ogni nave che arriva, se ne parla e aumentano donazioni a quella ong". Il caso Lannutti: "Valutino i provibiri"
Le critiche di Luigi Di Maio e Matteo Salvini? “Non hanno alcun interesse. Non risponderò, è la sola cosa che si aspettano. Il popolo italiano merita dei leader all’altezza della sua storia”. Per la prima volta da quando sono iniziate le tensioni tra Italia e Francia sul tema dei migranti e del ‘franco coloniale’, parla Emmanuel Macron. Le parole del presidente francese, durante una visita in Egitto, hanno provocato la reazione del vicepremier Luigi Di Maio: “Se non siamo all’altezza, lo decidono gli italiani”, dice a Non è L’Arena su La7.
“Prima di fare la morale all’Italia, Macron dovrebbe liberare dal neocolonialismo francese gli Stati africani, perché se quegli Stati li impoverisce poi quelle persone partono”, ha spiegato aggiungendo che nel prossimo Consiglio europeo verrà posto il tema del franco Cfa. “Abbiamo denunciato una cosa rilevante questa settimana: la Francia stampa una moneta per i paesi africani – ha detto il leader M5s – che le consente di avere il diritto di prelazione sulle risorse che importa. Comprendo che a Macron dia fastidio la denuncia del governo italiano e del M5s”.
Se il tema del prossimo Consiglio europeo “sarà l’immigrazione, chiederemo di portare il tema di questa moneta”, ha annunciato dicendosi d’accordo con Alessandro Di Battista sulla necessità di scatenare un incidente diplomatico per portare l’Europa a discutere delle migrazioni. Porre fine a queste prassi “basterebbe per far stare gli africani in Africa”, ha aggiunto parlando di un’Italia trasformata nel “campo profughi dell’Europa” e nel”palcoscenico dell’immigrazione”: le imbarcazioni delle ong, a suo avviso, si dirigono verso le coste italiane perché “qui si fa notizia e quando si dice c’è un’imbarcazione al largo, aumentano le donazioni a quell’imbarcazione”.
E a proposito di ong e migranti, Di Maio ha parlato della Sea Watch, da giorni a poche miglia dalle coste siciliane con 47 persone recuperate tra i quali 13 minori: “Il governo italiano è impegnato in queste ore a produrre con le autorità tutte le informazioni con la magistratura affinché si possa sequestrare l’imbarcazione“. Il capo politico dei Cinque Stelle ha spiegato che si sta lavorando anche per “far arrivare in Olanda queste persone”, se poi “la nave non è olandese, il governo ce lo deve dire ma su questo sta avendo un atteggiamento ambiguo”.
Sul tavolo della maggioranza, nel corso della settimana, ci sarà anche la richiesta di autorizzazione a procedere presentata dal Tribunale dei ministri di Catania, che ha chiesto il processo per Salvini sul caso Diciotti. “Il governo italiano si oppose allo sbarco dalla Diciotti finché l’Europa non avesse detto dove dovessero andare le persone a bordo. Fu una decisione del governo tutto”, ha spiegato Di Maio dicendosi pronto a testimoniare in favore del ministro dell’Interno. E sul voto che il M5s dovrà esprimere in Giunta per le autorizzazioni: “Che facciamo gli facciamo un dispetto e gli votiamo contro?”, ha risposto ironicamente il vicepremier ricordando che Salvini ha detto di volere il processo.
Nel corso dell’intervista a La7, il conduttore Massimo Giletti ha posto anche la questione legata al post del senatore Elio Lannutti, che in settimana aveva condiviso un post sulla fake news dei Protocolli dei Savi di Sion. Il vicepremier, la sera stessa, si era dissociato dal testo postato su Facebook dal parlamentare e ora aggiunge: “Se ci saranno valutazioni da fare, i probiviri le faranno – ha commentato – Bisognerebbe stare molto più attenti a usare i social con questa disinvoltura”.