“Per me dovrebbero sbarcare, tanto prima o poi sbarcheranno”. Alessandro Di Battista, intervistato da Barbara D’Urso su Canale 5 nel salotto di “Domenica Live”, ha dato la sua soluzione alla questione dei 47 migranti bloccati sulla Sea Watch. Se fino a questo momento il governo ha negato la possibilità di attraccare in Sicilia, l’ex deputato M5s ha invece detto che è meglio farli scendere subito e poi mandarli in Olanda (la nave infatti batte bandiera olandese). “Dovrebbero essere accuditi, e fatti partire con un aereo di linea verso Amsterdam“, ha detto. “Fino a che non ci sarà un incidente diplomatico l’Ue, che se ne frega dell’Italia, non si assumerà le proprie responsabilità”.

L’ex deputato 5 stelle ha poi parlato della richiesta di autorizzazione a procedere per il ministro dell’Interno Matteo Salvini sul caso Diciotti. Se per il momento vari esponenti M5s hanno detto di essere pronti a votare a favore, Di Battista ha dichiarato: “Salvini rinunci all’immunità e si vede, fermo restando che quell’azione sulla Diciotti è stata di tutto il governo”. E ha aggiunto: “Io credo che un sacco di persone che vogliono contrastare politicamente Salvini gli stiano facendo un favore”. Proprio con il leader del Carroccio, Di Battista si è scontrato più volte. “Quando Salvini dice”, ha continuato,”‘prima gli italiani’ io ci posso stare, ma bisogna capire chi? I parlamentari a cui vogliamo tagliare gli stipendi o le famiglie che non riescono a mettere i figli negli asili nido? Su questo punto deve tirare fuori le palle, andando a prendere di petto questi potenti. Se lo fa io lo sostengo, mi metto pure la felpa. Per cambiare questo Paese serve coraggio”.

Quindi si è rivolto direttamente al ministro dell’Interno: “A Salvini dico che serve coraggio, e Di Maio ci sta alla grande, a creare un incidente diplomatico perché l’Europa se ne frega alla grande dell’Italia. Poi dico anche che si parla ormai troppo di immigrazione. Se io fossi un cittadino di Amatrice che soffre mi arrabbierei: che fine hanno fatto i terremotati? Il Paese è una bomba che può esplodere”. L’ex deputato ha così rilanciato la battaglia M5s contro i costi della politica: “Occorre tagliare ancora e pensare ai più poveri. Se veramente si vogliono mettere gli italiani al primo posto si cominci col tagliare gli stipendi dei parlamentari e dei consiglieri regionali. Si possono risparmiare 400 milioni che possono essere destinati ai più poveri. Se Salvini ha veramente coraggio lo tiri fuori su questo. E magari combattendo seriamente i monopoli di Stato e quanti finora hanno lucrato. Anche in Ue si può molto risparmiare. Juncker ha uno stipendio di 27.000 euro, e per mantenere le sedi distaccate del Parlamento si organizzano tir da Bruxelles a Strasburgo. Anche li si può risparmiare molto”.

Quindi sullo stato dei 5 stelle, ha detto: “Io dico che il M5s non deve guardare i sondaggi, i sondaggi spesso sbagliano, lo abbiamo visto con Trump”, ha dichiarato. “Non entro ora nel governo e non mi candido alle Europee. Se in futuro farò il ministro? Questo non lo so. L’altra sera sono andato a cena con Di Maio e Roberto Fico e pensavo, guarda questi due miei amici ora che sono diventati, uno vicepremier e l’altro presidente della Camera…”.

Ieri Di Battista si è invece schierato contro la posizione di Salvini, e di parte del governo, di associarsi all’Ue sul Venezuela e di dare un ultimatum per le elezioni. “Non tifo per Maduro“, ha spiegato sempre alla D’Urso, “ma occhio che ci stanno cittadini che protestano e altri che lo sostengono. L’Ue deve supportare il tentativo di mediazione di Messico e Uruguay. Se dai un ultimatum si creerà la stessa situazione che si è creata in Libia. L’Ue deve scongiurare la possibilità di un intervento armato”.

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