È quanto emerge dai primi risultati dell'autopsia. Sul corpo del piccolo, che è stato ritrovato con le braccia in alto, sono cadute pietre e altri detriti. La piccola bara bianca è stata inumata il 27 gennaio nel cimitero di San Juan a Malaga
Una piccola bara bianca tumulata accanto a quella del fratellino Oliver, morto nel 2017 a soli tre anni per un attacco cardiaco. Dopo i funerali nella chiesa di Totalan, vicino a Malaga, il piccolo Julen Rossello è stato sepolto nel cimitero di San Juan. Una vicenda che si è chiusa tragicamente dopo 13 giorni di attesa e ricerche andate avanti senza sosta dal 13 gennaio, quando il piccolo di due anni è caduto in un pozzo. Se durante i giorni di ricerca si pensava che il bimbo potesse essere ancora vivo, a smentire l’ipotesi è stata l’autopsia che ha accertato come, invece, sia morto il giorno stesso della caduta. Il suo corpo presentava infatti un “trauma cranio-encefalico importante” e “molteplici traumi compatibili con la caduta”. Secondo fonti investigative, sul piccolo, che è stato ritrovato con le braccia in alto e il bimbo, sono cadute pietre e altri detriti, ha riferito il delegato del governo in Andalusia Rodriguez Gomez de Celis – ed è precipitato “rapidamente in caduta libera” per 71 metri. La piccola bara bianca è stata poi inumata nel cimitero di San Juan a Malaga. Alla cerimonia hanno partecipato centinaia di persone, oltre ai vicini, agli amici di famiglia e i genitori accompagnati dai pompieri che hanno partecipato al tentativo di soccorso. Secondo alcune persone vicine alla famiglia, Julen è stato sepolto