Via libera alla richiesta avanzata oggi dalla premier Tory, Theresa May, di un mandato per cercare di ridiscutere con l’Ue l’accordo sulla Brexit e di depurarlo dal cosiddetto backstop sul confine irlandese. Ha quindi chiesto un confronto con Corbyn, che ha accettato
La Camera dei Comuni ha dato il via libera alla richiesta avanzata oggi dalla premier Tory, Theresa May, di un mandato per cercare di ridiscutere con l’Ue l’accordo sulla Brexit e di depurarlo dal cosiddetto backstop sul confine irlandese. I deputati hanno infatti approvato con 317 contro 301 l’emendamento alla mozione May presentato dal deputato Graham Brady – e fatto proprio dal governo – che impegna la premier a tentare di negoziare con Bruxelles un piano B che contenga “soluzioni alternative” rispetto a backstop. Quindi è stata respinta l’ipotesi di uscita senza accordo con l’Ue.
La premier britannica May ha confermato l’impegno per ottenere garanzie “legalmente vincolanti” e ha ribadito la volontà di Londra di assicurare che il confine fra Irlanda e Irlanda del Nord resti “senza barriere”. Ha quindi aggiunto che “opporsi a un no deal non basta” e occorre trovare un deal, in seguito all’approvazione dell’emendamento non vincolante contro una Brexit no deal approvato stasera dai Comuni. May ha rilanciato l’invito a Jeremy Corbyn a un confronto diretto. Il leader laburista britannico ha accettato.
Sul punto è intervenuto però il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, chiudendo a qualsiasi possibilità di rivedere quello stesso accordo: “L’accordo raggiunto è e resta il migliore ed unico modo per assicurare una uscita ordinata della Gran Bretagna dall’Ue”, ha detto. “Il backstop è parte di quell’accordo, e quell’accordo non è aperto a nuovi negoziati”.