“C’è Grillo”, lo show-revival dedicato ai 40 anni di carriera da comico di Beppe Grillo, è stato un flop. Lo dimostrano i dati sugli ascolti: il format di Carlo Freccero è stato visto infatti da poco più di un milione di spettatori, totalizzando il 4,3% di share. Il programma aveva suscitato molte polemiche politiche nei giorni scorsi, soprattutto da parte di alcuni esponenti del Partito Democratico che avevano attaccato il direttore della seconda rete di dar spazio ad un leader politico sulla tv di Stato, tanto più trattandosi di uno dei due partiti di maggioranza. Non solo, a far discutere erano stati anche i 30mila euro che la Rai ha corrisposto alla società titolare dei diritti d’immagine di Beppe Grillo.
La prima serata televisiva è stata dominata dalla fiction Rai La compagnia del cigno (con il 23,34% di share), seguita da Adrian di Canale 5 con l’11,9% nel live e il 10,6% nel cartoon. Meglio di Rai2 hanno fatto anche Italia 1 (con il film Run all night, 5,87%); Rete 4 con l’informazione di Quarta Repubblica (6,14%) e la terza rete pubblica con Presa Diretta (al 4,52%). Così il deputato del Pd Michele Anzaldi è tornato subito all’attacco: “Lo share di Grillo è sotto la media di rete e il peggiore dei canali Rai e Mediaset. Freccero senza vergogna aveva giustificato la serata dicendo che serviva a far crescere ascolti, invece ha trascinato la sua rete in fondo alla classifica Auditel: ora si dimette?“.
Flop di Grillo su Rai2: share del 4,3% sotto la media di rete e il peggiore delle reti Rai e Mediaset. Freccero senza vergogna aveva giustificato la serata dicendo che serviva a far crescere ascolti, invece ha trascinato la rete in fondo alla classifica Auditel: ora si dimette?
— Michele Anzaldi (@Michele_Anzaldi) 29 gennaio 2019
A lui si è aggiunto il capogruppo dei demk in commissione di Vigilanza Rai Davide Faraone: “Ascolti disastrosi per lo speciale di Beppe Grillo su Rai2 con il 4.3% di share, molto molto al di sotto della media della rete. La propaganda non paga!”.
Ascolti disastrosi per lo speciale di Beppe Grillo su Rai2 con il 4.3% di share, molto molto al di sotto della media della rete. La propaganda non paga!
— Davide Faraone (@davidefaraone) 29 gennaio 2019
“Il Di Maio politico ha battuto il Grillo non politico. Questo è tutto. Dimettermi? Non solo non mi dimetto ma sono ancora più determinato e impegnato nella ‘guerra’ della tv“, ha replicato Freccero all’Adnkronos riferendosi al fatto che il vicepremier Luigi Di Maio era ospite di Nicola Porro a “Quarta Repubblica” su Rete4, andato in onda in contemporanea. “Non c’era il Grillo politico che la gente si aspettava. Abbiamo fatto un punto, un punto e mezzo meno di quello che mi aspettavo ma non è successo niente – ha aggiunto -. Dal punto di vista industriale due ore di programmazione al costo di 40.000 euro sono un miracolo. Quindi gli insulti che prenderò ancora oggi non mi toccano per niente”, aggiunge il direttore. “Questo la dice lunga sulla mia indipendenza e su quanta differenza c’è tra il mio lavoro e il lavoro politico del M5S. Se fossimo ‘pappa e ciccia’ avrei chiesto a Di Maio di non fare concorrenza a Grillo”, sottolinea Freccero. “Io non ho mai parlato con Grillo, ho parlato sempre con il suo agente Marangoni”, conclude.
Lo show di Grillo ha fatto peggio della precedente puntata del format “C’è”, ovvero quella dedicata ad Adriano Celentano, ma anche degli ultimi eventi tv che Rai2 ha proposto di lunedì, alla stessa ora, nelle ultime settimane, tra cui la versione integrale del controverso capolavoro cinematografico “Ultimo tango a Parigi“.