Non solo nel nostro Paese, ma nell’Europa intera si respira sempre più un vero e proprio tanfo di fogna. Si moltiplicano le aggressioni e gli attentati fascisti e razzisti contro i migranti, contro i giornalisti onesti, contro gli amministratori solidali, come il sindaco di Danzica, ucciso a coltellate. Tempi duri per la civiltà. A più di settant’anni dalla vittoria dell’antifascismo con la presa di Berlino da parte dell’Armata Rossa sovietica, i fascisti rialzano la testa un po’ ovunque in Europa.
A far loro da carburante il peggioramento della situazione economica e sociale determinato dall’incedere senza ostacoli della globalizzazione neoliberista, che produce un costante aumento della miseria e della disuguaglianza, nonché il razzismo alimentato dalle migrazioni che a loro volta costituiscono un risultato dello sfruttamento dei Paesi poveri nel contesto di tale globalizzazione. In assenza di una sinistra degna di questo nome, perita per responsabilità proprie del suo indegno e riprovevole gruppo dirigente, il malcontento popolare viene deviato verso falsi obiettivi e strumentalizzato da demagoghi senza vergogna.
Non è pensabile potersi opporre a fascisti e razzisti senza fare chiarezza sulle responsabilità del neoliberismo, che in Italia è stato praticato senza limiti e senza pudore da tutti i governi che si sono succeduti da almeno trent’anni a questa parte.
Buona parte della classe dirigente sta del resto oggi scegliendo di giocare la carta della destra. Si registrano al riguardo delle contraddizioni con i Cinquestelle, che presto verranno scaricati a mare da Salvini che punta a costruire una coalizione di destra classica e si sta abilmente destreggiando nelle contingenze politiche approfittando delle ingenuità e dell’incoerenza dei momentanei alleati. Ma per quanto queste ultime siano enormi, non può durare la schiavitù politica dei Cinquestelle. Segnali positivi sono stati la decisione di votare per l’autorizzazione a procedere, che speriamo sia mantenuta, e il dissenso di Di Battista dalla vergognosa bozza europea contro la sovranità del Venezuela. Ma ogni giorno si moltiplicano i fronti di dissenso e si può essere facili profeti affermando che questo governo non durerà ancora a lungo.
Bisogna quindi pensare all’alternativa. Illusorio e sbagliato pensare di battere fascismo e razzismo dando vita a insulse ammucchiate come quella proposta da Carlo Calenda e che sta trovando l’adesione di vasti settori di ceto politico agonizzante di centro e di “sinistra”. Tale disegno infatti non fa per nulla i conti in modo autocritico con i tremendi errori del passato e mira anzi addirittura a rivalutare lo stesso Renzi e i suoi disegni autoritari sul piano costituzionale. Non è pensabile combattere la destra facendosi portavoce delle peggiori aberrazioni del periodo precedente, dalla tutela europea sui conti al Tav. Ma è proprio quello che stanno facendo oggi settori di ceto politico spodestato dai gialloverdi e del tutto privo di idee e di informazioni su ciò che avviene nella società reale. Non è da escludere che in un prossimo futuro ci sia un governo di centrodestra che vada da Renzi a Salvini: i due pessimi Mattei hanno molte cose in comune, oltre al nome di battesimo e Minniti (che ora tenta di rifarsi una verginità ma è stato per molti aspetti il precursore e ispiratore delle politiche del Nutellofago e del Salvimaio sull’immigrazione): ad esempio il favore per il Tav e la contrarietà al legittimo governo di Nicolas Maduro in Venezuela. Sarà interessante vedere come si comporteranno i renziani con l’autorizzazione a procedere contro Salvini…
Ci vuole quindi, per fermare il fascismo, il razzismo e il neoliberismo, una sinistra vera. Una sinistra pura e dura che prenda esempio dalla nuova generazione di dirigenti laburisti britannici, come Corbyn e McDonnell, che hanno riscoperto l’importanza della solidarietà di classe (estesa ovviamente anche ai migranti) e dell’intervento pubblico in economia.
Solo una sinistra vera, libera da contaminazioni con il passato indegno del centrosinistra, potrà far fronte alle sfide che si pongono oggi nel nostro Paese, per costruire una società egualitaria a livello nazionale ed europeo, un’economia ambientalmente sana, una cultura libera dai veleni del razzismo. Registro da ultimo alcuni elementi positivi in questo senso, con l’elezione di Maurizio Landini al vertice della Cgil e il rinnovato protagonismo di associazioni come l’Anpi e i Giuristi democratici. Dar vita al nucleo costitutivo di tale sinistra, nella direzione prescelta fra gli altri dal sindaco di Napoli Luigi De Magistris, appare un compito necessario e urgente, anche per raccogliere coloro che abbandonano, delusi e amareggiati, le zattere destinate ad affondare presto dei Cinquestelle ridotti a colonia politica ed ideologica di Salvini, e dei piddini che si dibattono in una crisi infinita priva di chiarezza sia sulle prospettive sia sul passato.