Ottima figura dei ragazzi italiani nella competizione Zero Robotics 2018/2019 ideata da NASA e MIT. Nella finalissima, tenutasi ieri in Spagna, ad Alicante, la vittoria è andata alla squadra “Naughty Dark Spaghetti” capeggiata dal “The Dark Team of LSA” del Liceo Scientifico “Avogadro” di Vercelli, che giocava in team con due squadre statunitensi. Al secondo posto si sono classificati gli studenti della squadra “Hit or Miss” che comprendeva i “Crab Nebula” del Liceo Scientifico “Cecioni” di Livorno, sempre in team con due squadre a stelle e strisce.
La competizione, che si basa sulle abilità di programmazione dei partecipanti, è organizzata ogni anno dall’Agenzia Spaziale statunitense (NASA) e dal Massachusetts Institute of Technology (MIT) e si svolge in diverse fasi lungo il corso dell’anno. Ad essere coinvolti sono gli studenti delle scuole superiori di tutto il mondo. Gli italiani hanno sempre partecipato in gran numero e con grande entusiasmo, a dimostrazione dell’ingegno e della volontà nell’applicarsi che caratterizzano i nostri studenti, nonostante la programmazione non sia inclusa nel percorso curricolare di tutti gli indirizzi di studio.
In questa edizione erano iscritte 150 squadre da tutto il mondo, fra cui la rappresentanza italiana era la più numerosa. I ragazzi provenienti dal liceo Fermi di Padova, che negli anni precedenti hanno messo a segno 3 primi posti, un secondo posto e 3 terzi posti, quest’anno non sono riusciti a primeggiare. Nonostante questo, il Professore Renato Macchietto, che li ha accompagnati, è molto soddisfatto del risultato ottenuto dall’Italia.
Ricordiamo che nella finale, le squadre concorrenti dovevano manovrare un mini satellite SPHERES con forma e dimensioni simili a un pallone da basket, situato sulla ISS, affinché agganciasse un satellite in avaria e lo trascinasse in una “zona di sicurezza”. Marchetti ci ha spiegato che “solo il codice dei vercellesi ha compiuto per bene la manovra prevista. I livornesi hanno eseguito la parte più difficile (l’aggancio del satellite in avaria), ma senza completarne il recupero”. La parte che si è dimostrata più insidiosa è stata quella dell’aggancio.
Complimenti a tutte le squadre italiane che hanno preso parte alla competizione tenendo alto il tricolore, e arrivederci al prossimo anno.