Si presentava come Roberto e, secondo l'occorrenza, manager o fotografo, pubblicando un annuncio sul web. "Cercasi hostess di bella presenza e formose. Senza limiti di età. Preferibilmente tra i trenta e i cinquanta. Libere subito, anche per brevi viaggi in Italia", scriveva assicurando "max serietà"
Per anni si è finto un talent scout con agganci nel mondo della moda e, con questa scusa, ha convinto diverse aspiranti modelle a fare provini fotografici in hotel di lusso della Capitale. Una volta lì però, le narcotizzava e poi le stuprava. L’uomo, Claudio Franciosi, 66 anni, è stato condannato per la terza dal tribunale di Roma a 13 anni e 10 mesi di carcere: da scontare ha infatti già 13 anni di carcere incassati in primo grado nel 2014 e altri 10 del 2017, sempre per lo stesso motivo. “È un equivoco, è un complotto“, ha continuato a ripetere Franciosi ai giudici, come riporta Il Messaggero, ma nel suo casellario giudiziario compaiono anche furto, rapina, violenza sessuale e persino minacce.
Dalle indagini è emerso come l’uomo fosse uno stupratore seriale che usava lo stesso metodo consolidato per adescare le sue vittime. Si presentava come Roberto e, secondo l’occorrenza, manager o fotografo, pubblicando un annuncio sul web. “Cercasi hostess di bella presenza e formose. Senza limiti di età. Preferibilmente tra i trenta e i cinquanta. Libere subito, anche per brevi viaggi in Italia”, scriveva assicurando “max serietà”. Con questo miraggio di un futuro nel mondo della moda, convinceva aspiranti modelle a fare provini fotografici in hotel romani a 4 stelle. Le donne, una volta entrate in camera, venivano narcotizzate con benzoziadepine sciolte nello champagne o nel vino e poi violentate. Ma anche derubate. Di soldi, profumi, persino cosmetici e cellulari. E per chi azzardava reazioni si arrivava alle minacce.