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Diciotti, Salvini: “Mi aspetto il voto del M5s? No, dell’intero Senato. Apprezzo le parole di Conte ma non le ho chieste io”

Il ministro dell'Interno interviene alla Camera per il question time ma le sue dichiarazioni non possono che essere rivolte a Palazzo Madama, dove in mattinata si è riunita per la prima volta la giunta per le Immunità. L'organo parlamentare presieduto da Maurizio Gasparri ha iniziato a esaminare la richiesta di autorizzazione a procedere arrivata dal tribunale dei ministri di Catania

Dice di aspettarsi non solo il voto del Movimento 5 stelle ma anche “dell’intero Senato”. Le parole di Giuseppe Conte? Non le ha richieste lui, anche se l’intervento gli fa piacere. Matteo Salvini interviene alla Camera per il question time ma le sue dichiarazioni non possono che essere rivolte a Palazzo Madama, dove in mattinata si è riunita per la prima volta la giunta per le Immunità. L’organo parlamentare presieduto da Maurizio Gasparri ha iniziato a esaminare la richiesta di autorizzazione a procedere arrivata dal tribunale dei ministri di Catania per Matteo Salvini. Il senatore del M5s Mario Michele Giarrusso ha anticipato che alla Giunta arriverò una nota del premier, del vicepremier Luigi Di Maio e del ministro dei Trasporti per dire che nel caso della Diciotti fu tutto il governo a non dare il via libera per cinque giorni allo sbarco dei 177 migranti a bordo della nave della Guardia Costiera. Un atto formale dopo le dichiarazioni di ieri del presidente del consiglio.

“Ho apprezzato le parole del premier Giuseppe Conte sull’assunzione di responsabilità da parte di tutto il governo. È un intervento che mi fa piacere”, ha detto Salvini lasciando Montecitorio. Alla domanda se sia stata una soluzione richiesta dallo stesso vicepremier, nel vertice notturno, il leader della Lega risponde: “Non l’ho richiesto io: del resto è evidente che nei miei atti non si riscontra alcun reato”.

Il ministro dell’Interno dice poi di confidare in un voto del M5s contro il processo ai suoi danni per sequestro di persona aggravato. “Ma non solo”, dice, precisando di aspettarsi un voto a suo favore da parte “dell’intero Senato, perché qui non è in discussione un reato ma il fatto che un governo possa esercitare i poteri che gli italiani gli conferiscono. Lo abbiamo fatto nell’interesse pubblico, sì o no? I senatori voteranno. Salvini lo ha fatto per preminente interesse pubblico e per la difesa nazionale? La risposta mi sembra molto chiara, semplice”, dice.  “Non sono pagato per i se, i forse, i ma”, replica a chi lo incalza sul voto del M5s.

Salvini si è anche detto d’accordo con Gasparri: dopo la nota dell’esecutivo, infatti, il senatore di Forza Italiaha spiegato che l’unico interlocutore della Giunta resta il titolare del Viminale. “Gasparri ha assolutamente ragione: sono io l’interlocutore della Giunta per le autorizzazioni a procedere. Non ho ancora letto tutte le carte: ora lo farò, e mi confronterò con la Giunta”, dice il ministro. La vicenda Diciotti, tra l’altro, non ha fatto cambiare idea al ministro. “Lo rifarò, lo rifarò. Se mai arrivasse un altro barcone illegalmente in acque territoriali italiane rifarò esattamente quello che ho fatto con la Diciotti e con la Sea Watch“.

Che poi ha annunciato di voler bloccare l’accesso nelle acque italiane. “Sto lavorando a un provvedimento che limiti la possibilità di entrare nelle acque territoriali italiane, intervenendo a monte”. In che modo? Con un blocco navale? “No, applicando le norme già esistenti”, ha risposto esprimendo poi un desiderio irrituale. “Se dovessi esprimere un desiderio, ma lo faccio sottovoce rispettando le prerogative altrui, se ci fosse qualcuno interessato ad aprire un fascicolo per verificare eventuali irregolarità commesse da queste ong, sarei contento”.