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Europee, Calenda vs Giachetti: “Confronto su mio manifesto? Organizzatelo voi, a cena non vi invito più”

L’ex ministro dell Sviluppo Economico, Carlo Calenda, nel corso di Omnibus (La7) risponde a una critica espressa nei suoi confronti dal deputato Pd, Roberto Giachetti, ieri ospite della stessa trasmissione.
Calenda sta tornando alla vecchia politica” – ha accusato Giachetti – “perché normalmente uno dovrebbe prima dire il suo progetto per l’Europa, poi capire chi ci sta e infine occuparsi della formula tecnica sul modo migliore con cui si va a elezioni. Qua noi stiamo discutendo da 10 giorni non di un confronto di merito su quale Europa vogliamo, ma sulle formule tecnico-elettorali. Con un tweet ho chiesto a Calenda: ‘Facciamo un confronto tra i candidati su che Europa vogliamo? Organizzalo tu’. Si è taciuto“.

Calenda non ci sta e difende la sua lista “Siamo Europei”: “Secondo me, Giachetti si è distratto o forse era in sciopero della fame. Noi siamo gli unici che finora abbiamo fatto un manifesto programmatico, cioè siamo partiti dai contenuti. Di cosa pensa Giachetti sull’Europa non lo sa nessuno, perché finora si è parlato solo di quanto lui sia renziano rispetto a Martina, cosa che non frega nulla a nessun elettore, né di centrodestra, né di centrosinistra”. E si rivolge al compagno di partito: “Giachetti, leggiti il manifesto. Sono 3 pagine, ce la puoi fare. Tu auspichi un confronto e devo organizzarlo io? Organizzatelo voi. L’ultima volta che ho invitato tre persone a cena ho preso tanti di quei calci nel sedere che ancora me lo ricordo. Francamente io sono disponibile a qualunque confronto con chiunque, ma provare a organizzare cose a cui la risposta è ‘ciao, arrivederci e grazie’ no. Io vado avanti sul mio manifesto, si tratta di contenuti e di un’alleanza fatta sui programmi”.

Calenda, infine, precisa: “Non vogliamo ammucchiate, ma, attenzione, Giachetti: non accetto che si facciano critiche che non siano nel merito. Io non sono mai partito dalle vecchie formule della politica, come dici tu. Adesso portare questo manifesto nella discussione congressuale del Pd è, a mio avvisto, un totale errore. Poi se volete organizzare un confronto, ditemi dove e io arrivo. Non vi invito più a cena, perché l’ultima volta è andata malissimo“.