Dodici anni dopo la morte di Raffaella Castagna, Paola Galli, Youssef Marzouk e Valeria Cherubini la strage di Erba è tornata da qualche mese al centro della scena mediatica. Merito o colpa, dipende dai punti di vista, del programma Le Iene che con Antonino Monteleone ha realizzato diversi servizi sostenendo una versione alternativa dei fatti, che hanno portato alla condanna all’ergastolo in tre gradi di giudizio per Rosa Bazzi e Olindo Romano. Nello speciale in prime time dal titolo “Olindo e Rosa, due innocenti all’ergastolo?” è stato dato spazio anche a Chemcoum Ben Brahim, definito “supertestimone”, che sostiene di aver visto allontanarsi dalla casa di via Diaz, zona in cui stazionava per finalità di spaccio (per sua stessa ammissione), un gruppo di persone con Pietro Castagna, fratello e figlio di due delle vittime. All’epoca del processo fu considerato irreperibile, mentre oggi si dice disponibile a tornare in Italia per parlare con i magistrati. La puntata si sofferma sulla Panda della signora Galli data via nei giorni successivi dalla famiglia Castagna, macchina sulla quale non è stato fatto alcun rilievo. Monteleone l’ha ritrovata, in realtà già nel 2010 il giornale La Provincia ne aveva mostrato le immagini. Così come finisce nel mirino l’intercettazione telefonica, risalenti a pochi giorno dopo la strage, tra Pietro Castagna e una sua collaboratrice con l’uomo alla ricerca di una nuova sim card per il telefono. Tutti frammenti e ricostruzioni su cui, a giudizio delle Iene, supportate dagli avvocati di Olindo e Rosa, le indagini sono state frettolose o assenti. La sensazione diffusa sui social è che l’inchiesta di Monteleone parta dalla conclusione, indirizzando il racconto verso una direzione. Con tanto di intervista posata con registro colloquiale a Olindo, che arriva pochi minuti dopo l’inseguimento per strada allo stesso Castagna, con domande come “non pensa che in carcere ci siano due sfigati innocenti”.
Uno speciale come risposta alla puntata realizzata da Storie Maledette nata per “mettere a tacere quel venticello revisionista che si è sollevato”. Lo speciale in onda su Italia 1 ha ottenuto buoni ascolti, è stato visto da 1.881.000 telespettatori e il 9,9% di share. Numerose le reazioni su twitter, prevalentemente orientate alla critica verso le Iene: Selvaggia Lucarelli posta numerosi messaggi sui Castagna, spiegando che gli effetti della trasmissione si vedono già, “con il popolino che vede Castagna come un assassino”. E poi c’è il commento positivo del senatore del Pd Matteo Richetti.
Dopo il servizio de #leiene con pesanti insinuazioni su Pietro Castagna, figlio fratello zio delle vittime della tragedia di Erba, oggi Pietro Castagna si è svegliato così. Con il popolino che ora lo vede come un assassino. In un paese civile questo programma andrebbe chiuso ora pic.twitter.com/DYhLCkR8Qx
— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) 30 gennaio 2019
Mi fa molto ridere che dicano che il caso è ritenuto chiuso per «la televisione e l’opinione pubblica» omettendo che sono stati 26 giudici, e dico 26, a riconoscere Olindo e Rosa colpevoli. #leiene
— Mario Manca (@MarioManca) 29 gennaio 2019
“Oh, noi quella Panda l’abbiamo vista. Bella nascosta eh?”, dice Monteleone a un metro dall’auto. Direi che basta questa scena surreale per scappare a gambe levate da questo “contro processo”. #LeIene
— Francesco Canino (@fraversion) 29 gennaio 2019
Franca Leosini insegna a #leiene come si fanno i veri programmi sulla cronaca nera. #storiemaledette >>>>> #leiene
— Davide Moschetti (@DavideMoschetti) 29 gennaio 2019
Sto guardando lo speciale de #LeIene a firma @a_monteleone. C’è ancora un giornalismo capace di entrare dentro la cronaca, indagare i fatti, senza creare verità precostituite ma in grado di fare riflettere. Bravo!
— Matteo Richetti (@MatteoRichetti) 29 gennaio 2019
Ehi psicologaaaaa, e il segreto professionale??? #leIene
— Guglielma (@GuglielmaAV) 29 gennaio 2019
Frigerio, uomo mite e perbene, ripete per anni “sono stati Olindo e Rosa”. Gli hanno ucciso la moglie, lo hanno sgozzato, lui non mori per un soffio. E adesso che non c’è più questi scienziati delle dicono che ha mentito, ha accusato 2 innocenti. Credono ad Azouz. #leiene
— Giusi Fasano (@GiusiFasano) 29 gennaio 2019
“Cordiale incontro” è intercettare una persona in una piazza pubblica, insistere affinché questa conceda il proprio giudizio su accuse di omicidio, non suffragate da alcun giudice? Mi sfugge qualcosa. #LeIene
— Ivan Buratti (@ivanburatti) 29 gennaio 2019
Qualcuno ha visto l’interrogatorio di Rosa Bazzi in cui ha confessato? Guardatelo perché non è una che parla imbeccata. È una che parla di qualcosa che conosce ciò di cui parla. #LeIene
— Barbara? (@BarbaraMazzardi) 29 gennaio 2019
È così tremendo il modus operandi de #LeIene che l’unico commento possibile è “Che schifo”.
— Claudia Casiraghi (@CLCasiraghi) 29 gennaio 2019
E comunque la sentenza di condanna deve avvenire se l’imputato è colpevole “al di là di ogni ragionevole dubbio” e qui di dubbi mi pare ce ne siano parecchi. #LeIene #rosaeolindo
— giovanni mercadante (@giuvannuzzo) 29 gennaio 2019