È stato il primo italiano a correre per due volte la maratona di New York quando era già malato di cancro. Ma dopo sei anni di lotta contro la malattia Leonardo Cenci è morto a 46 anni a Perugia. Era ricoverato dal 24 dicembre. Con la sua forza era diventato simbolo della lotta alla malattia che, diceva, non doveva averla vinta sulla vita di tutti i giorni. Un “esempio civile” secondo Mattarella, che nel 2017 lo aveva insignito del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana proprio “per la determinazione e la forza d’animo con cui affronta la sua gravissima malattia offrendo agli altri malati un esempio di reagire e di difesa della vita”. Durante il ricovero lo stesso Capo dello Stato si era informato sulle condizioni del “guerriero di Perugia”.
Nel 2013 aveva fondato la onlus Avanti tutta, per promuovere lo sport nei protocolli di terapia oncologica e portare avanti il suo obiettivo con il motto: “Combattere il cancro si può e si deve”. Proprio l’associazione ha dato notizia della morte, salutando Leo con un post su Facebook. “La sua missione sulla terra è terminata questa mattina, poco dopo le ore 10 – si legge – Di questi sei anni che gli sono stati “regalati” dalla malattia non ha sprecato neanche un giorno. Con i sogni ai piedi e l’invincibilità nel suo cuore è riuscito a realizzare tanti dei suoi desideri ed il resto saranno portati a compimento perché il patrimonio umano e materiale che lui ha creato non andrà disperso. Corri Leo in cielo, corri felice e veglia su chi, come noi, ti ha voluto sempre bene. Corri e ricordaci che dobbiamo sempre credere nei nostri sogni e nella forza dell’amore andando sempre #AvantiTutta. R.I.P. Guerriero”.