A raccontare la vicenda è il Corriere della Sera. La donna si chiama Lucia Zunino, 61enne imprenditrice immobiliare di Nizza Monferrato, in provincia di Asti. "Pensavo potesse essere un modo per allacciare migliori relazioni", ha detto la donna che ha patteggiato 2 mesi e 12 giorni sui quali dovrà decidere il giudice
Ha nascosto trentamila euro in una confezione-salame, infilata in una confezione di bottiglie di vino. È quello che ha fatto un’imprenditrice immobiliare piemontese interessata a una quindicina di palazzi che Ubi Banca sta dismettendo tra Bergamo e Roma. Per questo motivo ha inviato il cadeau al capo della divisione immobiliare dell’istituto, Andrea Raffone. Il quale, però, ha avvisato la banca per mandare i legali a denunciare il fatto alla procura di Milano. A raccontare la vicenda è il Corriere della Sera.
La donna si chiama Lucia Zunino, 61enne imprenditrice immobiliare di Nizza Monferrato, in provincia di Asti, e titolare della Hpf Srl che controlla la Hillary srl. Assistita dagli avvocati Salvatore Catalano e Silvia Castellari, davanti al pm Paolo Filippini ha detto: “Ammetto il fatto e voglio dare la seguente spiegazione”. La sua linea è semplice: a Ubi banca aveva trovato 700 metri quadrati e 9 vetrine proprio davanti alla Banca d’Italia a Roma affittati a “700mila l’anno” ricavandone “60mia per la mediazione”. Dopo questo precedente, Zunino ha discusso con Raffone di 16 immobili che la banca doveva vendere: punta a due palazzi in via Del Vicario e via Antonina, per i quali offre 9 milioni e 850.000 euro. La banca rifiuta.
Per provare a convincere l’istituto, alla fine di una cena con Raffone del 29 giugno 2018 gli regala la confezione di vini con trentamila euro. “Pensavo potesse essere un modo per allacciare migliori relazioni, perché nella prospettiva di futuri affari lui potesse essere disponibile rispetto ai nostri interessi o comunque ci presentasse alla banca in modo favorevole”, ha provato a giustificarsi l’imprenditrice che ha patteggiato 2 mesi e 12 giorni convertiti in una pena pecuniaria di 18mila euro dopo la confisca dei 30mila di tangente, il risarcimento di altri 15mila alla banca. L’accordo sarà sottoposto il 6 giugno prossimo al giudizio della giudice Teresa De Pascale.