Dopo aver trionfato a Sanremo Giovani, Mahmood ha sbancato anche il Festival. Si era fatto conoscere con il brano “Gioventù bruciata“, e sul palco dell’Ariston ha portato una nuova canzone: “Soldi“. Un po’ trap, un po’ elettronica con al centro il difficile rapporto con il padre (“Dimmi se ti manco o te ne fotti“) e qualche verso in arabo (“Narghilè, ualadì ualadì habibi tahaleena“). Alessandro Mahmoud, suo vero nome completo, è nato a Milano nel 1992 da padre egiziano e madre sarda.
“Ancora adesso faccio fatica a realizzare bene cosa dovrò affrontare, ho paura di svegliarmi da un momento all’altro e di scoprire che è tutto uno scherzo…ma per fortuna non è così”, aveva commentato a caldo su Instagram dopo la vittoria dello scorso dicembre. La sua passione per la musica sboccia fin da bambino quando prende lezioni di teoria e canto lirico, a 19 anni frequenta corsi di pianoforte, comincia a scrivere testi iniziando la lunga trafila di provini e audizioni.
E’ il 2012 quando si fa notare come concorrente alla sesta edizione di X Factor, dopo il talent inizia una collaborazione con il produttore Pier Paolo Peroni, che produce il suo primo singolo. Un percorso breve che porta all’inizio di un’altra collaborazione con i produttori Francesco Fugazza e Marcello Grilli, incide canzoni di musica elettronica, con un tocco di r&b e soul. Nel 2016 arriva per la prima volta a Sanremo, in gara nella sezione Nuove Proposte con il brano “Dimentica”, classificandosi al quarto posto.
Dopo la prima apparizione nella kermesse ligure inizia la sua rincorsa professionale, collabora con altri autori, Raina e Simonetta, e nel 2017 lavora con Fabri Fibra al brano “Luna”. Pochi mesi e affianca Michele Bravi in “Presi male”, fa lo stesso in “Sobrio” di Elodie. Per loro due scrive il successo estivo “Nero Bali” cantato anche da Guè Pequeno. Proprio il ragazzo milanese, che Mahmood definisce “il Sinatra del rap”, duetterà con lui sul palco dell’Ariston nella serata del venerdi.